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  • Fiorentina: Vargas e una squadra con la valigia

    Fiorentina: Vargas e una squadra con la valigia

    Mezzora vissuta da capitano, prima di uscire per un colpo di sole. Juan Manuel Vargas si riappropria della corsia mancina, la impreziosisce con la fascia che fu di Montolivo e mostra una buona condizione fisica. Mihajlovic lo schiera nel secondo tempo al posto di Lazzari nel canonico 4-3-3, qualche affondo, due cross dei suoi fino al suo pezzo pregiato: il tiro da fuori area. Dall'altra parte c'è Edoardo Pazzagli (il figlio di Andrea, oggi all'esordio con la maglia viola) che neutralizza in tuffo strappando applausi. Un rientro in grande stile per il peruviano, reduce da una strepitosa coppa America, accolto dallo sparuto pubblico (poco più di 500 unità per questa sfida in famiglia) con cori e applausi. Per lui addirittura una bandiera del Perù attaccata alla rete, opera di Julio Cesar, peruviano trapiantato a Firenze impiegato in una cooperativa sociale, che lotta con le unghie e con i denti per avere un autografo del suo idolo. All'ingresso in campo delle squadre Vargas se ne accorge in ritardo, torna indietro e firma la maglietta viola numero 6. Ancora applausi, nonostante il futuro incerto del “loco”. A proposito... Alberto Gilardino sembra non curarsi delle voci che lo vogliono al Genoa ed anche contro i ragazzi di Semplici timbra il cartellino. Due gol, un assist vincente per Munari e triangolazioni interessanti ora con Jovetic, ora con Lazzari. Anche per il gila applausi convinti, in attesa degli eventi. Vargas e Gilardino, due componenti di quella squadra definita virtuale, con la valigia in mano, come Cerci e Montolivo. Il Garrincha di Valmontone sta largo sulla destra, riceve spesso palla in velocità, e realizza il gol del 4-1 con la classica azione...alla Robben. L'ex capitano, invece, è apparso abulico, probabilmente stanco per la performance in maglia azzurra. Certamente la situazione di “separato in casa” pesa, aggiungiamoci un numero 9 sulle spalle per lui anonimo, senza futuro, ed il gioco è fatto. Alla fine applausi per tutti, e almeno come nomi in campo (Gilardino, Jovetic, Montolivo, Vargas...) la Fiorentina è sembrata una squadra vera. Fino a quando?
     


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