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  • L'eccezione: ecco chi è Chris Oikonomidis, il debuttante

    L'eccezione: ecco chi è Chris Oikonomidis, il debuttante

    Oikonomidis titolare in Francia. Queste le ultime dal cuore pulsante della Lazio, il quartier generale Formello. Ok, titolare, ma Oikonomidis, chi?

    C'ERA UNA VOLTA ZINGONIA - Zingonia, dovete immaginarla come una fucina incredibile di talenti. Difficilmente prendono "una buca", difficlmente, ma qualche volta, è successo. Ecco l'eccezione. La longa manus dell'Atalanta arriva dove altri non vedono, coglie frutti che gli altri non hanno neppure scoperto, si coccola futuri talenti in trepida attesa. Ha colto Chris Oikonomidis in Australia. Prima regola di Chris Oikonomidis: il nome. Pronunciatelo bene. Subito bagarre, al suo arrivo alla Lazio, per cercare di capire se fosse Ikonomidis, o Oikonomidis. Subito chiarita: Oiko, in greco moderno, a quanto pare, si pronuncia Iko. I nonni greci, il sangue ellenico nelle vene, la maglia della Nazionale australiana sulla pelle: a credere in lui è Paul Okon, allenatore dell'Under 21, non uno qualunque per il calcio australiano. Un po' meno per quello italiano: la sua esperienza alla Lazio non è stata propriamente in odor di leggenda. Lo preleva l'Atalanta, lo coglie dopo averlo visto, ad un torneo in Inghilterra targato Nike, con i Sutherland Sharks. Dove incontrerà anche il Barcellona di Keita Balde Diao, ma questa  è un'altra storia.  Per il classe '95 pochissime presenze in nerazzurro: nessuna da titolare. Affronta la Lazio di Bollini, che in quel di Gubbio si porta a casa lo Scudetto Primavera, inaugurando una stagione di successi e trofei, e giocatori in prima squadra. Chris è in panchina, con l'Atalanta, mister Bonacina non ha creduto mai abbastanza in lui. Ci crede Bollini, neo-campione d'Italia con la Lazio Primavera, che di calcio australiano se ne intende: vanta amicizie illustri nel nuovissimo mondo, ed ammira la propensione spiccata per lo sport ed il gioco di squadra degli atleti australiani. 

    C'E'ANCORA FORMELLO - Si trasferisce a Formello, anche un po' segnato dall'esperienza non positiva, neppure dal punto di vista umano, in terra bergamasca. Nel quartier generale biancoceleste ritrova il sorriso: viene apprezzato per la sua intelligenza tattica (che gli permette di ricoprire più ruoli), e per gli strappi che riesce a tirar fuori. Fuori dal campo sorride, gentilezza d'altro mondo, nuovissimo, tanto da conquistare subito stima e affetto dei compagni: Bollini, che ironia del destino ora è allenatore in seconda di Reja all'Atalanta, nel suo 4-3-3 d'ordinanza lo schiera esterno d'attacco. Dalla trequarti il passo è breve, il greco australiano cresce partita dopo partita, si allena coi grandi, in Primavera fa sfracelli: trova la fila di tecnici disposti a credere in lui. Ci crede Inzaghi, che sostituisce Bollini in Primavera, e lui gli regala Supercoppa contro il Chievo, in gol, Coppa Italia (finale con doppietta contro la Roma, non una finale qualunque). Ci crede Postecoglou, ct della Nazionale Australiana, di cui diventa pedina importante, tanto da entrare in pianta stabile nel giro dei Socceroos. Conquista anche Pioli, dopo aver rinnovato con la Lazio fino al 2020: per questo lo schiera stasera, in una partita che dal punto di vista del risultato è praticamente ininfluente (la Lazio è già qualificata al primo posto nel suo girone), ma diventa snodo fondamentale per il destino della panchina. Come ogni partita da qui alla fine, per Pioli. Per Chris il Saint Etienne non è che la partita più importante di tutte, fino ad ora: l'esordio, con la maglia della Lazio. Ok, ora sapete chi è, Chris Oikonomidis. Il resto lo spiegherà lui stesso. Ecco l'eccezione, Chris Oikonomidis. 

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