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  • Morosini come Foe, Puerta e Jarque

    Morosini come Foe, Puerta e Jarque

    La tragedia di Piermario Morosini, morto a 25 anni dopo essere stato colpito da un attacco di cuore durante Pescara-Livorno, non è la prima nel mondo del calcio.

    Si va da Foé a Puerta, passando da Feher a Jarque. E poi Elejiko, Matsuda, O'Donnell. Nomi di ragazzi che hanno dato la vita al pallone, in tutti i sensi. Perché nel 2012 si può ancora morire su di un campo da calcio, anche se si è degli atleti perfetti.
     
    MARC VIVIEN FOE: Nell'estate del 2003, il nazionale Marc Vivien Foe perde la vita durante la gara di Confederations Cup tra Colombia e Camerun. Uno svenimento improvviso, in mezzo al campo. Agghiaccianti le immagini del ragazzo, a terra con gli occhi sbarrati. Foe non si riprende più e oltre un'ora dopo muore nell'ospedale di Lione.  
     
    MIKLOS FEHER E' il 25 gennaio 2004 quando durante il match di Superliga tra Vitoria Guimares e Benfica Miklos Feher, attaccante del club di Lisbona, si accascia a terra dopo aver ricevuto un cartellino giallo dall'arbitro. Il medico sociale del Benfica entra subito in campo, ma il possente centravanti ungherese muore così, in un lampo. Sul prato verde che gli aveva dato tante gioie.
     
    ANTONIO PUERTA E' il 25 agosto 2007 quando durante Siviglia-Getafe l'esterno degli andalusi Antonio Puerta è colto da un malore all'improvviso. Crolla a terra e perde conoscenza. I medici riescono a rianimarlo e Puerta raggiunge gli spogliatoi sulle proprie gambe. Sembra che la tragedia sia solo sfiorata. Non è così. Il giocatore viene colto da attacchi cardiaci ripetuti nel dopo-gara. Muore tre giorni dopo in ospedale, mentre i suoi compagni stanno preparando la finale di Supercoppa europea con il Milan.
     
    PHIL O'DONNELL. Sempre nel 2007, ma a dicembre, un'altra tragedia. Phil O'Donnell del Motherwell perde conoscenza in campo. Morirà pochi minuti dopo in ambulanza, senza nemmeno riuscire a raggiungere l'ospedale.
     
    DANIEL JARQUE: Il difensore dell'Espanyol Daniel Jarque non muore in campo, ma durante il ritiro a Coverciano della squadra catalana. Mentre è al telefono con la ragazza, avverte una fitta al cuore e si siede al suolo. La diagnosi è chiara: asistolia. 
     
    La lista andrebbe allungata con i nomi del nigeriano Bobsam Elejiko, morto lo scorso novembre e Naoki Matsuda, scomparso nello scorso agosto. E di altri calciatori di qualità magari minore sul campo, ma la cui tragedia ha lo stesso peso delle altre. E volendo andare più indietro nel tempo, con Renato Curi, Taccola e via via tutti gli altri.   

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