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  • Firenze, per il 'Franchi' è tempo di andare in pensione

    Firenze, per il 'Franchi' è tempo di andare in pensione

    • Luca Cellini

    C'è un signore che da oltre dieci anni quando si addormenta pensa ad uno stadio, e quando si sveglia fa altrettanto. Nel maggio scorso è stato anche premiato a livello internazionale per la 'sicurezza' di quell'impianto calcistico che è sempre al centro dei suoi pensieri. Il suo nome è Maurizio Francini e di mestiere fa lo 'stadium manager' del 'Franchi' di Firenze. La Fiorentina lo ha assunto diversi anni fa per far sì che il suo stadio fosse sempre all'altezza dei massimi parametri di sicurezza. Ma nonostante la buona volontà di Francini (che recentemente ha tenuto anche una lezione al corso master per allenatori Pro al centro tecnico di Coverciano) e del suo fantastico staff di uomini, unito alla volontà della famiglia Della Valle di rendere l'impianto più all'avanguardia possibile (scontrandosi spesso con vincoli architettonici), il 'Franchi' inizia a mostrare tutti i segni dell'età, visto che è stato inaugurato nel 1931 (all'inizio era intitolato a Giovanni Berta). L'impianto sorge in un quartiere assai popolato come Campo di Marte, e dunque ogni volta che la Fiorentina disputa una gara in casa chi vive in quella zona è come 'imprigionato', tanto sono vicine molte case ai vari ingressi dello stadio, e poi c'è il caos parcheggi, che porta moltissimi a soste selvaggie di motorini e auto proprio a due passi dalllo stadio. 

    Da sempre, poi, esiste la difficoltà di poter seguire le partite all'asciutto, visto che a parte la tribuna gli altri settori non solo al riparo da pioggia e vento. Il club gigliato, per migliorare la visibilità, ha deciso dalla scorsa estate di iniziare il processo di abbattimento delle barriere mobili, a cominciare da quelle poste davanti alla 'Maratona', cui vanno aggiunte le migliorie, per i pochissimi privilegiati, degli Sky box, ma va evidenziato come, ad esempio, la qualità dei seggiolini o dei bagni rimanga alquanto scadente. A ciò va aggiunto che la tribuna stampa non è accessibile con un ascensore (quest'ultimo si ferma al piano precedente) e che la zona mista è posta nel garage: i giocatori delle due squadre sarebbero 'obbligati' a transitare comunque da lì (anche se il club non vuole farli parlare) ma in realtà, specie quelli della Fiorentina, neanche vi si affacciano. Così i giornalisti a fine partita vengono inondati dai gas di scarico dei pullman delle squadre: rumori e... fetori che sistematicamente interrompono o disturbano le interviste post-gara. 

    Da qualche settimana inoltre, nonostante i giardinieri del Comune di Firenze siano fra i più invidiati d'Italia, non riesce il 'miracolo' di una gestione perfetta dell'erba del 'Franchi': ci sono chiazze diverse fra il centrocampo e le aree di rigore, segno evidente di un logoramento del fondo, che viene sfruttato anche in estate per concerti, o in autunno per saltuari eventi di altri sport, come i match di rugby. Insomma, si fa sempre più urgente la necessità per la famiglia Della Valle, ma soprattutto per Firenze, di dotarsi di un nuovo stadio, per dare alla Fiorentina, rilanciata verso ambizioni europee, un impianto che sia degno del palcoscenico internazionale sul quale vuole tornare a giocare, e per far sì che sugli spalti ci sia un pubblico all'altezza, che quando ha comprato il biglietto è certo di trovare parcheggio e di guardare la partita al coperto e in sicurezza, e che possa ascoltare dei post-gara, su radio e tv soprattutto, degni di un prodotto giornalistico.

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