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  • MOROSINI: FUNERALI DI POPOLO. VIDEO

    MOROSINI: FUNERALI DI POPOLO. VIDEO

    "Ciao Mario non ti dimenticheremo". L'ultimo saluto degli ultras atalantini a Piermario Morosini è un enorme striscione appeso sulla facciata del cimitero monumentale di Bergamo, dove la salma del giocatore è stata deposta dopo la cerimonia nella chiesa del Monterosso.

    I tifosi hanno voluto accompagnare il feretro fino all'ultimo passo. Insieme ai giocatori e ai tifosi del Livorno, i sostenitori nerazzurri hanno sfilato in silenzio davanti alla bara, toccandola e facendosi il segno della croce. Poco prima, davanti alla chiesa del Monterosso, avevano salutato tutti insieme l'uscita della salma, mostrando le sciarpe e scandendo cori in onore di Morosini. Fianco a fianco, applaudendosi reciprocamente, quasi un migliaio di ultrà proveniente da ogni parte d'Italia ha reso omaggio nel modo migliore al giocatore. Molti erano arrivati già durante la notte, nella speranza di riuscire ad entrare in chiesa. Visto che non era possibile, si sono sistemati fuori, davanti al maxischermo.

    Altri hanno trovato posto allo stadio. Per tutta la durata della cerimonia gli atalantini sono rimasti in piedi, in silenzio, allineati dietro a un grande striscione nerazzurro con la scritta «Bergamo». I livornesi hanno appeso sotto i loro occhi la scritta «Avevi la nostra maglia, ciao Mario», ricevendo applausi dai rivali. In mezzo alla folla c'erano anche sostenitori del Pescara, dell'Udinese, del Vicenza e della Ternana (gruppo da sempre gemellato con i bergamaschi). Qualche momento di nervosismo sul finire della cerimonia, quando l'invadenza delle telecamere ha infastidito i capi ultras, che hanno invitato i cameraman ad arretrare e a lasciare spazio attorno all'auto funebre. Quando il corteo si è avviato, gli ultrà lo hanno seguito per un centinaio di metri a piedi, prima di dirigersi in auto verso il cimitero. Al camposanto, dopo l'ultimo saluto, gli ultrà toscani e bergamaschi si sono fermati brevemente a parlare tra loro e a scambiarsi riflessioni sulla scomparsa di Morosini. Per un giorno il dolore li ha uniti, spazzando via ogni rivalità.

     

    Il feretro di Piermario Morosini è stato trasportato dai suoi amici fuori dalla chiesa accompagnato da un lunghissimo applauso, tra le lacrime e gli abbracci tra amici, familiari e don Luciano Manenti, che ha celebrato il funerale. Centinaia i tifosi all'esterno - mischiati fra loro e perlopiù delle squadre in cui ha giocato Morosini (Livorno, Pescara, Atalanta, Vicenza e Udinese) - che hanno acceso fumogeni e intonato cori, facendo sentire la loro presenza. La salma sarà adesso portata al cimitero monumentale di Bergamo. Sul feretro è stata posata anche la maglietta numero 8 dell'Atalanta con il nome di Morosini.

    «Grande rispetto per questo ragazzo che ci insegna che tutte le difficoltà si posso affrontare». Lo ha detto il commissario tecnico della nazionale italiana di calcio, Cesare Prandelli al termine della cerimonia funebre di Piermario Morosini a Bergamo.

    Sono state suonate due canzoni di Ligabue - 'Il giorno del dolorè e 'Non è tempo per noì - nella chiesa di San Gregorio Barbarigo, dove si è appena conclusa la cerimonia funebre per Piermario Morosini. «I giovani guardino a te come modello, di giovane che sa tradurre la gioia perchè la possiedi dentro, nonostante tutte le prove che la vita ti ha riservato. Portatelo nel cuore come modello di riferimento», ha detto di Piermario don Romeo Luiselli, parroco di Monterosso.

    «Abbiamo perso un figlio e un fratello, il dolore è grande ma sappiamo che non ci vuoi tristi ma con il sorriso, quel sorriso che illuminava sempre tuo viso»: è questo il ricordo di Mariella Vavassori, la madre di Anna, fidanzata di Piermario Morosini, nel corso del funerale del giovane giocatore del Livorno. «Ciao Mario, ti ringraziamo della presenza nella nostra vita - ha detto Mariella Vavassori - ci hai insegnato tanto, hai reso i nostri cuori più veri e leali, liberi come eri tu». «Ti ringraziamo per aver donato tanto tanto amore alla nostra Anna - ha concluso - ti chiedo solo un favore, chiamami Mariella e non più signora, almeno quando mi chiamerai dal cielo».

    Abramo Ferrari, lo zio di Piermario Morosini, si è inginocchiato e raccolto in preghiera a fianco al feretro del giocatore di 25 anni morto durante la partita Pescara-Livorno. Momenti di grande commozione e di disperazione durante le esequie tra i familiari e gli amici che si tengono per mano stringendo la foto del ragazzo quando era sorridente e felice. Sulla bara la maglietta con la quale giocava, quella del Livorno, la numero 25 e il vangelo aperto alla pagina che racconta la Pasqua di resurrezione (lo stesso che è stato letto durante il funerale). Tantissimi i fiori attorno alla bara, cestini di rose rosse, gialle e bianche. In tutto, i familiari e gli amici più stretti sono una quarantina.

    11.00 Oggi Calciomercato.com segue in diretta i funerali di Pier Mario Morosini che vengono celebrati dalle 11 nella chiesa di Monterosso, a Bergamo.

    Presenti il presidente federale Giancarlo Abete, i ct Cesare Prandelli e Ciro Ferrara, Mario Macalli (Lega Pro), i dirigenti Ernesto Paolillo (Inter), Ariedo Braida (Milan) e Beppe Marotta (Juve) oltre a tutta la squadra dell'Atalanta.

    All'ultimo saluto sono attesi circa 20 mila partecipanti e per questa ragione nel pomeriggio di ieri a Bergamo si è tenuto un vertice tra carabinieri, polizia locale e di Stato per gestire ogni possibile disagio alla viabilità (via Barbarigo sarà chiusa al traffico, come via Leonardo da Vinci). La parrocchiale ha una capacità di 600 persone, altre duemila dovrebbero trovare posto nell'arena esterna. Saranno installati due maxischermi.

    L'Atalanta ha comunicato che lo stadio Comunale sarà aperto - le due tribune e la curva nord - alle 10 per consentire ai tifosi di assistere ai funerali su un maxischermo.

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