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  • Futuro incerto per la Lazio: tra Inzaghi, Oddo e Mihajlovic

    Futuro incerto per la Lazio: tra Inzaghi, Oddo e Mihajlovic

    • Antonio Martines
    Nonostante le due ottime vittorie ottenute da Inzaghi contro Palermo ed Empoli, c'è sempre una strana atmosfera in casa Lazio. I biancocelesti infatti sono prigionieri di un presente ovattato, vivono un qui-e-ora che ha ben poco di trascendentale contrariamente alla convinzione delle dottrine orientali. La Lazio infatti naviga a vista da ormai troppi anni, anni in cui si sono attraversati momenti difficili, ma anche di grandi soddisfazioni, come la supercoppa di lega vinta contro l'Inter di Mou e soprattutto la clamorosa Coppa Italia conquistata nel derby contro gli odiati cugini della Roma. In quei momenti il popolo biancoceleste ha vissuto momenti di estasi, e sembrava che finalmente si potesse tornare a volare in cieli più alti, ma non era cosi. La stessa cosa è accaduta all'inizio di questa stagione, quando dopo una clamorosa e inaspettata qualificazione ai preliminari di Champions League ottenuta dopo una splendida vittoria in casa del Napoli lo scorso anno, si pensava che finalmente fosse arrivato il momento giusto per effettuare quel definitivo salto di qualità. La Lazio di Pioli infatti, avrebbe dovuto semplicemente presentarsi nel migliore dei modi possibili, all'appuntamento con il Bayer Leverkusen, che le avrebbe consentito di qualificarsi alla fase a gironi della Champions, per fare questo però sarebbe stato necessario almeno un rinforzo di livello nel reparto arretrato, rinforzo che però purtroppo non è mai arrivato. E si...perché nelle intenzioni del patron Lotito, quel rinforzo sarebbe dovuto essere  una conseguenza della qualificazione alla champions,e non una premessa. Ecco, il problema della Lazio, si racchiude tutto in questa per niente sottile sfumatura concettuale, tra una tifoseria che giustamente vorrebbe qualcosa di più, rispetto ad una ottima ma asettica gestione dei conti societari e un presidente, che da sempre l'impressione di essere un padre padrone assoluto che decide su tutto, (e dal punto finanziario decide bene) ma non ci mette mai quel pizzico di passione e rischio in più che sarebbe fondamentale per riaccendere la passione di una piazza che si sente ostaggio di un uomo solo contro tutti. Negli anni, si è instaurato un vero e proprio braccio di ferro tra le due parti e a rimetterci è stata non tanto – o non solo – la squadra, ma soprattutto la passione e il sentimento che da sempre hanno circondato i colori bianco azzurri. L'Olimpico è sempre più spettrale e ricorda il peggior Delle Alpi, visto che abbonamenti e  paganti sono sempre di meno, ma quel che è peggio, è che all'orizzonte non si vede una facile via d'uscita. Si tratta di un problema che è difficile da comprendere per chi vive fuori Roma, ma che nel cuor della tifoseria laziale è invece sentitissimo. Adesso, arrivati alla conclusione di questa stagione, si preannuncia un'altra estate tribolata, sia sul fronte giocatori che su quello allenatore. Per quanto riguarda i primi infatti, è inevitabile che ci sarà più di qualche addio eccellente: Candreva e Felipe Anderson sono gli indiziati principali. Ma anche sul fronte allenatore l'incertezza regna sovrana, perché molto dipenderà dai risultati ottenuti in questo finale dal buon Simone Inzaghi (allenatore giovane, promettente e che conosce il significato della lazialità), ma potrebbe non bastare, e se le cose non dovessero andare in un certo modo, Oddo e soprattutto Mihajlovic sono già pronti. Ma il vero problema, per la tifoseria laziale si trova molto più in alto, e si chiama Lotito.

    @Dragomironero

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