C'è una frase di Sinisa Mihajlovic, nel dopo partita di sabato scorso, che se possibile ha accentuato la frattura tra il tecnico serbo e la maggioranza dei tifosi della Fiorentina. 'Quando uno viene a Firenze sa che prende il grande affetto della gente ma anche tutto il resto del pacchetto, perché questa piazza mette anche grande pressione ed è anche fin troppo esigente con chi gioca in questa squadra'. 'Capisco il momento di difficoltà che sta attraversando Mihajlovic, ed è evidente di come il mister viola si sia, fin dall'inizio, posto in maniera sbagliata nei confronti dei tifosi della Fiorentina, ma io che ho giocato in piazze come Milano, Torino e Roma, posso affermare che i tifosi viola sono sì esigenti, ma lo siano giustamente, perché qui si vive bene, c'è grande amore verso chi veste la maglia gigliata e ci sono tutti i presupposti per ottenere grandi risultati - ha risposto a distanza Roberto Galbiati, ospite del programma 'Notte viola' su Italia 7 -. Ho giocato per la Fiorentina e so che non è facile la pressione che c'è da parte dei tifosi. Una pressione che alcune volte è maggiore di quella che c'è, ad esempio, a San Siro. Ma l'amore di chi tifa a Firenze verso chi veste quella maglia è qualcosa di irrinunciabile ed imparagonabile, e non è un caso che molti calciatori, quando smettono di giocare, si fermano a vivere qui, come ho fatto io'.

'Mihajlovic paradossalmente può dirsi fortunato, perché con altri presidenti, ad esempio con uno alla Zamparini, sarebbe stato già da un pezzo esonerato, vista la mancanza di risultati fin qui ottenuti - ha aggiunto Galbiati -. Non credo sia giusto che il tecnico venga esonerato in caso di insuccesso contro la Juventus martedì sera, anche se andrà valutato non solo il risultato finale, ma come arriverà. Fossi Mihajlovic contro i bianconeri mi giocherei la carta Gilardino dal primo minuto, ma eviterei l'impiego di Vargas, in questo momento improponibile sul campo vista la pessima condizione fisica e psicologica'.