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  • Gasperson tira il freno|'Voliamo bassi'
Gasperson tira il freno|'Voliamo bassi'

Gasperson tira il freno|'Voliamo bassi'

Zaino protonico in versione calcistica, lo indossa Gian Piero Gasperini dopo la sgroppata di Mondovì con la Primavera rossoblù. Taccuini aperti e giù la trappola per fantasmi. Tecnico ghostbuster, perché quel che vede intorno al suo Genoa, a una decina di giorni dall’inizio del campionato al Friuli contro l’Udinese, non gli piace per niente. Ok l’entusiasmo, ok l’euforia dettata anche da molti acquisti di valore, ma il pericolo secondo il tecnico è perdere la misura, eccedere in aspettative che poi trasfigurino la realtà. I fantasmi che sono agitati in alcuni commenti e da tanti tifosi. «Anche quelli più comuni, sereni». La Champions se non la Stella, a tutti i costi. «Come se fosse la normalità. Attenzione, è molto pericoloso. Perché in questo momento tutto ciò che è intorno al Genoa è eccessivo. Occhio, viaggiamo sopra le righe e, quando è così, cadendo ci si fa male. I discorsi equilibrati di questi tempi non passano e allora io esagero, sparo grosso, moltiplico: se non si vince è un fallimento». Piazzata la ghost-trap.

Nell’estate scorsa aveva fatto scalpore Walter Zenga, al Palermo, parlando di scudetto. Ma il senso era un altro.

«Completamente un altro, lui lo diceva per motivare l’ambiente. Io ora lo dico come presa in giro, come provocazione, perché sembra che siamo già campioni del mondo. Per come sono messe le cose in questo momento, pare che il Genoa debba per forza vincere il campionato, altrimenti è tutto negativo. Allora esagero: l’obiettivo? Vincere lo scudetto. Questa è una brutta situazione, la peggiore possibile: stando così le cose, tutto ciò che faremo sarà inevitabilmente da buttar via».

Spesso in passato ha parlato di porsi dei traguardi chiari. Ora questo richiamo contro le aspettative esasperate.

«In questo senso l’anno scorso è stato emblematico, quest’anno siamo messi ancora peggio. Non lo dico per mettere le mani avanti, anche se ogni mia parola è spesso interpretata come se fosse così. E non mi piace fare il piagnino, mi dà fastidio. Però vedo che anche tifosi comuni, del tutto sereni, quando li incontro per strada mi parlano del posto in Champions League o della Stella. Qui finisce che ci facciamo del male. Allora tiro una pallonata: se non si vince lo scudetto l’allenatore è un cretino e dopo un mese, se non siamo primi in classifica, deve andare a casa…».

Eccesso d’euforia?

«Magari, l’euforia è una cosa sana e positiva. Ma c’è un eccesso di giudizi fuori misura, senza considerare che il campionato italiano è difficilissimo e ce ne accorgeremo. Abbiamo speso 40 milioni e anche di più, quinta società per spesa in Europa e prima in Italia, va bene, ma poi vanno fatti anche altri discorsi equilibrati, che invece non passano. Sono arrivati buoni giocatori e altri che possono diventarlo, però non tutti sono campioni del mondo. Invece avverto intorno alla squadra una pompaggine estrema, che non ha riscontro nella realtà. Ripeto, è pericoloso. Il rischio è che giocare bene e avvicinarsi ulteriormente alle grandi non conti più nulla, perché ci si aspetta di vincere. Subito, anche se la squadra è cambiata molto».

Come va l’inserimento dei nuovi?

«Alcuni stanno bene, altri hanno bisogno di ancora un po’ di tempo. Ci sono cose da sistemare, però è normale che sia così. C’è stato parecchio rinnovamento e siamo al punto giusto ragionando sulla base di tale rinnovamento. Abbiamo lavorato bene, facendo i passi che vanno fatti. Tuttavia è normale arrivare alla prima di campionato con qualcosa da verificare strada facendo».

Nel complesso, un giudizio.

«Abbiamo un buon mix tra giocatori già solidi e sicuri e altri giocatori che possono crescere molto. Se l’ambiente è positivo. Perché se si pensa di dover vincere lo scudetto diventa tutto negativo e questo non è il modo migliore per crescere. Rispetto alla scorsa stagione, quando anche per ragioni di Europa League avevamo puntato molto sulla base consolidata, è una situazione molto differente. Adesso non c’è Juric, Milanetto da vedere, Sculli era via fino a pochi giorni fa. Ma c’è l’entusiasmo dei nuovi che è un fattore positivo».

Udine e subito pausa del campionato.

«Abbiamo fatto una buona progressione di preparazione, ma proprio in base al grande rinnovamento per noi avere tempo in più è un dato positivo, ne siamo contenti. Adesso c’è l’amichevole con il Panathinaikos che è un’ottima squadra, poi faremo al massimo un test fra di noi nella settimana prima dell’Udinese. Ricordiamoci che i bianconeri sono una formazione fatta tutta di nazionali, non è facile. E poi nel campionato italiano può sempre succedere di tutto».

Il suo richiamo contro gli eccessi intorno al Genoa, le ultime battute del calciomercato, l’avvio della serie A. E poi che Grifone sarà?

«Tireremo la rete e saremo un gruppo tosto, come sempre, che dà il massimo. Tireremo la rete e il Genoa sarà fatto di squali».

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