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  • Gattuso: 'Voglio un calcio diverso da quello di Montella, Kalinic può svoltare'

    Gattuso: 'Voglio un calcio diverso da quello di Montella, Kalinic può svoltare'

    • Daniele Longo, inviato a Milanello
    Grande attenzione e curiosità per l'esordio da allenatore della Prima squadra per Rino Gattuso. Il neo tecnico del Milan presenta così la sfida di domani al Benevento. 

    SULLA SETTIMANA DI LAVORO: 'Devo ringraziare i ragazzi per la disponibilità, abbiamo lavorato ma si poteva fare di più. Roma non è stata costruita in poco tempo, ma li ringrazio per la grande disponibilità'.

    SU COSA HA LAVORATO: 'Sulla mentalità, sul non mollare e sull'intensità. La difesa a tre è rimasta, la mia squadra deve difendere e attaccare'.

    SUL BENEVENTO: 'Sarà una battaglia, è vero che in 14 partite hanno fatto zero punti ma da quando è arrivato De Zerbi è cambiata. Sono una squadra pericolosa, con l'Atalanta non meritava di perdere, stava vincendo con la Juventus. Domani è una finale di Champions league, dobbiamo prepararla così'.

    SU QUALE ALLENATORE SI ISPIRA: 'Da Terim a Zaccheroni, tutti mi hanno dato qualcosa. Sarebbe facile dire Ancelotti e Capello, io spero di durare e di fare un buon lavoro'.

    SUI CAMBIAMENTI: 'E' chiaro che sono molto diverso da Vincenzo, abbiamo lavorato molto sull'intensità e sulla mentalità'.

    SU UN MILAN PIU' ITALIANO: 'Chi sta meglio gioca, non vado a vedere la nazionalità. Oggi ho bisogno di tutti, per come li ho visti sarà difficile scegliere'.

    SUL GATTUSO DI QUESTO MILAN: 'Per caratteristiche più Kessie, ma Bonucci ha carisma, ha leadership. Mi sento a mio agio, non sento nessuna difficoltà. Dal primo giorno mi sono sentito subito a mio agio, senza nessuna tensione. Adesso mi rendo conto che la cosa più difficile è la gestione, far capire a questi ragazzi che nessuno li prende in  giro sulle scelte. E' difficile coinvolgerli tutti a 360 gradi'.

    SU DE ZERBI: 'Ci siamo già visti tante volte, a Coverciano e ci siamo abbracciati. Non siamo stati gli unici a litigare, farlo con me non è difficile. Ma è finita lì, domani il pensiero più grande è fare bene e portare punti a casa'.

    SULLA POSSIBILE EMOZIONE: 'C'è tensione e la consapevolezza che domani vai a giocare contro una squadra che ha zero punti, non ha niente da perdere. Vedendo tutte le componenti dello staff sono tranquillo, quando arrivi a casa il pensiero va alla partita anche se devi dormire. Il pensiero lo hai sempre'.

    SU KALINIC: 'E' vero, è da rivitalizzare. Basta però un gol, una zampata e ti arriva una nuova schermata. Invece di vedere cose brutte, vedi il mare. Adesso ha bisogno di fiducia, come tutti gli altri. A Nikola va dato il merito che si crea le occasioni, magari le sbaglia, ma è un parametro importante. Speriamo che trovi continuità in fase realizzativa'.

    SU BIGLIA: 'Ho parlato con lui, non è un caso che giochi titolare nella nazionale argentina. Da parte mia c'è grande rispetto, per la sua tipologia di gioco deve stare bene fisicamente. Lui si è sempre messo a disposizione anche quando non era al massimo, ma lui è un grande giocatore e deve stare bene. Ho parlato con lui, deve stare bene dal punto di vista fisico perchè è un giocatore fondamentale'.

    SE E' RIMASTO QUALCOSA DI POSITIVO DA MONTELLA: 'Certo, il possesso palla dal basso è un concetto giusto ma ci va costruito qualcosa di diverso. Attaccare la profondità, verticalizzare di più. Solo un pazzo potrebbe pensare di cambiare tutto in una settimana'.

    ANCORA SU KALINIC: 'Non mi piace del singolo, se parliamo di lui ci dimentichiamo di Silva e Cutrone. Alla Mandzukic? Ma magari, sarebbe una soluzione interessante. Stiamo valutando anche questo ma oggi mi sembra un pò difficile chiedergli questo. Lo potrebbe fare Cutrone, per la forza che ha nelle gambe e per lo spirito. Anche Silva lo può fare, se viene educato in tal senso'.

    SUI COLLOQUI CON I GIOCATORI: 'Non ho parlato con tutti, ma con 4/5 giocatori. Ho parlato più con le persone che circondano questa struttura per far capire che lingua parlo, dare l'impressione a tutti che parliamo la stessa lingua. Se qualcuno va alla ricerca della polemica dobbiamo fargli capire che andiamo tutti nella stessa direzione. Anche a livello medico, come fare per recuperare gli infortunati. Ho dedicato del tempo a queste cose, sui giocatori non ho ancora finito il giro. Mi piace andare a vedere la storia di un giocatore, con Franck mi è venuta in mente subito questa cosa qui. L'anno scorso giocava quasi da trequartista, attaccava l'area. Si sta cercando di fare tutto questo, ma non dimentichiamoci che siamo insieme da 4 giorni'.

    SUL PENSIERO DI ALLENARE IL MILAN:  "Sinceramente parlando, per me l'obiettivo da allenatore è sempre stato questo ma non pensavo di farcela in 4 anni. Avrei potuto entrare nello staff di Allegri 4 anni fa o allenare la Primavera già allora, ma venivo da un problema fisico e pensavo che il mio tempo fosse arrivato per chiudere qui e provare altre esperienze. Ero dispiaciuto, sapevo di lasciare qualcosa di straordinario ma volevo provare nuove esperienze".

     

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