Due allenatori professionisti che rimangono legati da fraterna amicizia anche in un mondo del calcio che tende sempre a mettere tutti contro tutti. Carmine Gautieri allena il Lanciano, Vincenzo Montella la Fiorentina, ma il trait d'union nato ad Empoli non si è mai interrotto. 'Montella è uno che ha sempre avuto fame di conquistare le cose con fatica e lavoro, è la mentalità di chi si è dovuto sudare tutto, sempre, senza alcun privilegio - ha raccontato a Calciomercato.com il tecnico del Lanciano -. Siamo amici, siamo confidenti delle rispettive esperienze, e non sono stupito di come si sia fatto strada nel calcio che conta come allenatore. E' un professionista e un pignolo, perché lui per primo pretendeva tanto da sé stesso, ma allo stesso tempo è uno che sa entrare nella testa del calciatore, perché ha interrotto quella carriera da poco. Certo, adesso gli è stata allestita una squadra competitiva, ma sono sicuro che Montella sentirà aumentare le sue responsabilità. Di Natale? E' un terrone come noi. E' il simbolo dell'Udinese, una bandiera e un trascinatore. Uno che fa parlare con i fatti, in un calcio che è sempre di più immagine. La Fiorentina deve spaventarsi dell'Udinese che ho visto in Europa League: la solita squadra intelligente, ottimamente allenata. La sfida del Franchi si giocherà soprattutto a centrocampo, dove Pinzi e Borja Valero lotteranno fino all'ultimo pallone. Mi ha deluso Armero, che evidentemente si aspettava la cessione, mentre è chiamato ad un torneo di riscatto Ljajic. Il serbo potrebbe divenire la sorpresa, anche perché Montella lo ha subito caricato di responsabilità, e alla sua età è ora di svoltare. Fino ad esso ha fatto parlare di sé più per cose al di fuori del campo che con i gol'.