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  • Gazza day:| Lazio-Tottenham senza il fattore K

    Gazza day:| Lazio-Tottenham senza il fattore K

    Il ritorno dell’eroe maledetto. I tifosi della Lazio hanno una voglia matta di abbracciarlo, di fargli sentire il loro amore sempre vivo. Paul Gascoigne arriverà oggi a Roma, 17 anni dopo l’addio, visiterà il centro sportivo di Formello e poi sarà all’Olimpico: alle 18.35 il giro d’onore, accompagnato dal presidente Lotito. In contemporanea, sui maxischermi scorreranno immagini della carriera laziale di Gazza: “Video emozionali”, li chiamano.

    E in effetti saranno momenti speciali, da brividi. «Gli volevamo bene tutti: anche quando ne combinava una delle sue, non potevi non perdonarlo», dice Governato, il ds di allora. Era matto, passava nottate a bere con l’inseparabile Jimmy Cinquepance, faceva scherzi folli (la scena cult: in ritardo per la colazione con la squadra, si presentò nudo a Zoff perché gli era stato detto di scendere nella hall su-bi-to…), ma in campo Gazza era un genio assoluto. «È stato un grande giocatore, fa parte della storia della Lazio.

    La gente verrà allo stadio anche per lui», dice Petkovic. Si affrontano le squadre più importanti della carriera di Gascoigne, Lazio e Tottenham: venduti 18mila biglietti (duemila i tifosi inglesi), l’obiettivo è arrivare a 30mila spettatori. La sfida è decisiva per la qualificazione ai sedicesimi di Europa League: «Vogliamo vincere — sottolinea il tecnico — per chiudere il girone al primo posto (in questo caso, biancocelesti teste di serie, ndr). Possiamo riuscirci solo giocando al top. Loro vivono un momento difficile e quindi puntano a riscattarsi. Le critiche per la partita con la Juve? Il Chelsea qualche occasione l’ha creata, ma ha subìto tre gol…».


    Il guaio: Klose non convocato perché la caviglia, colpita da Bonucci, gli fa male; al suo posto Kozak favorito su Floccari. Assente anche Konko (problemi a una coscia), l’ideale per bloccare Bale: ci proverà Cavanda, come all’andata. A sinistra confermato Radu. A centrocampo turno di riposo per Candreva: sulle fasce Mauri e Lulic. In porta, un Marchetti in gran forma: «Però io a Torino ho fatto solo tre parate, altro che assedio…».


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