E' stato l'ultimo ad arrendersi, ma anche lui alla fine ha dovuto cedere. Sebastien Frey nelle ultime settimane è stato travolto dalla spirale negativa che ha trascinato verso il basso il rendimento di tutti i giocatori rossoblù ad esclusione di Rodrigo Palacio. Andando a rivedere le reti subite contro Siena, Cagliari e Udinese, per la prima volta in stagione, si scopre che qualche colpa va attribuita anche al portiere. Nel giorno di follia a Marassi contro Sannino e i suoi, Frey sbaglia la posizione sul tiro di Brienza e non esce sul lunghissimo cross che Destro recapita in rete di testa. Stesso errore sul pareggio del Cagliari, mentre sulla conclusione di Di Natale appare incerto in fase di spinta per raggiungere il palo più lontano. Quattro gol che vanno attribuiti ad errori che nessuno si poteva aspettare da chi aveva sempre fatto i miracoli per evitare ai rossoblù un passivo pesante praticamente in ogni gara della stagione.

La difesa più bucata del campionato, 69 gol subiti, ha perso così anche l’unica certezza. Malesani, Marino e De Canio puntavano su Frey per cercare di limitare i danni di una linea difensiva scomposta, disattenta e in fin dei conti di livello molto basso per la serie A. Dopo sei mesi passati tra miracoli e voti altissimi, anche Frey ha dovuto arrendersi a quello che sta succedendo al Genoa. La colpa non è tutta del portiere francese: lui ha sempre lottato, e un periodo opaco può capitare. Peccato che sia arrivato proprio a fine stagione, quando il Grifone ha ancora bisogno di un punto per salvarsi. Contro il Palermo, senza il fenomeno Palacio, Frey dovrà tornare super. Ancora una volta avrà davanti due avvesari: l'attacco avversario e la propria difesa. L'obiettivo è tornare a batterli entrambi, come il numero uno faceva fino a poco tempo fa. Poi qualcosa dovrà cambiare, perché passare due stagioni a lottare contro tutto e tutti sono troppe persino per Sebastien Frey.