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Genoa, dopo l'esordio di Pellegri parla il suo mentore Sbravati

Genoa, dopo l'esordio di Pellegri parla il suo mentore Sbravati

  • Marco Tripodi
Il debutto di Pietro Pellegri in Serie A è la notizia del giorno, non solo in casa Genoa. Il ragazzo nato nel 2001 è infatti il primo giocatore nato nel terzo millennio (il 2000 è infatti considerato ancora parte del XX secolo) a giocare nel massimo campionato italiano.

Uno degli artefici di quest'esordio precoce è Michele Sbavati, "L’esordio di Pellegri in Serie A - ha raccontato al sito ufficiale della società rossoblu il responsabile del settore giovanile - rappresenta una soddisfazione, un premio e un regalo che mister Juric, in considerazione della sua sensibilità e formazione di tecnico nelle nostre giovanili, ha fatto a lui per i meriti acquisiti e di riflesso a tutti noi. E’ un riconoscimento per la dirigenza, gli allenatori e chi opera dietro le quinte nella struttura”.

Oltre da Juric e dagli altri tecnici del vivaio, un ruolo fondamentale nella crescita di Pellegri è stato quello compiuto da Enrico Preziosi che ha creduto fortemente nelle doti del ragazzo: “ L’avvento del presidente - ha proseguito Sbavati - è stato determinante in tutto questo. Pietro è un ragazzo che va lasciato crescere gradualmente. Ha i margini di miglioramento dei giovani con grandissime prospettive, ma deve continuare a lavorare sodo perché la strada è lunga avendo solo 15 anni. E’ un inizio, non un arrivo”.

 
Sono decine i giocatori usciti negli ultimi anni dal vivaio più antico d'Italia, fondato nel 1901,  tra cui Criscito, Perin, El Shaarawy, Sturaro, Cofie, Mandragora, Ragusa, sono per parlare dei più famosi. Ma il prestigio del settore giovanile rossoblu non si limita ai calciatori: “E’ un orgoglio - ha continuato ancora Sbavati - pure quello di avere accompagnato al nostro interno gli esordi di allenatori come Juric, Oddo, Torrente. Si è creato un bel movimento che viene alimentato continuamente. La nostra missione è essere utili alla causa della società, quando ci riusciamo l’obiettivo è raggiunto. Avere tanti genovesi e liguri che compongono gli organici è una prerogativa che ci rende orgogliosi e sprona a massimizzare ulteriormente il nostro impegno”.

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