Due amichevoli non fanno primavera, soprattutto se giocate contro squadre che arrivano a stento alla Promozione. Il ritiro di Bormio sta però dando buone indicazioni e Gigi De Canio, rimasto sulla panchina rossoblù dopo il salvataggio in extremis dell'anno scorso. In sede di presentazione aveva promesso bel gioco, gol e identità di squadra. Tutto questo, ad oggi, in amichevole si è visto. Certo, se in 180 minuti si fanno 35 gol anche gli avversari vanno valutati con attenzione, ma la sensazione è che la prima magia il mister l'abbia già fatta. A Bormio si corre e si sgobba con il sorriso sulle labbra, nonostante inchieste, pm e un buon quantitivo di stanchezza. I rossoblù si erano lasciati tra musi lunghi e preoccupazioni per quello che era successo nell'ultima tribolata stagione. Oggi tutto è cambiato: Perin e Frey sono i mattatori del gruppo lasciando la rivalità solamente al campo. Zè Eduardo ha ritrovato la voglia giusta, mentre Immobile segna a raffica, giusto per far capire che le sue prestazioni non dipendevano solo da Zeman.

Sorrisi e nuova mentalità. Il Genoa di De Canio è stato costruito per il 4-3-3 e questo sarà il modulo con cui giocherà fin dalla prima partita dell'anno. Notevole passo avanti dopo le incertezze dei vari Malesani e Marino. La scelta del modulo non è stata casuale: De Canio vuole vedere gol e fantasia, oltre ad un possesso palla verticale grazie alle intuizioni di Jorquera. Il cileno per ora ha fatto meglio se impiegato da esterno sinistro, ma l'idea di portarlo ad essere un regista non è ancora tramontata. Anzi ci si lavorerà ancora parecchio, d'altronde non si può trasformare un giocatore in poco più di 20 giorni. Il ritiro di Bormio è agli sgoccioli: la seconda fase, quella meno dura e maggiormente improntata alle idee di gioco, sarà a Castel di Sangro. Intanto De Canio un mezzo miracolo lo ha già fatto: ha ridato il sorriso al suo giovane Genoa. Complimenti!