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  • Genoa, Mandorlini: 'Io cacciato perché la piazza rivoleva Juric'

    Genoa, Mandorlini: 'Io cacciato perché la piazza rivoleva Juric'

    • Marco Tripodi
    A 6 mesi dal suo esonero dal Genoa, Andrea Mandorlini è tornato a parlare dalle colonne del Resto del Carlino della sua avventura in rossoblu, non nascondendo la delusione per l'amaro epilogo: "Mi pesa tanto, non posso negarlo - ammette l'allenatore ravennate - Ma la verità è che quando sono arrivato ho trovato la strada in salita ancor prima di cominciare. Nonostante l'esonero la piazza voleva ancora Juric e per un mese e mezzo ho dovuto lottare contro i mulini a vento".

    L'ex difensore dell'Inter ricorda poi come il suo apporto alla salvezza del grifone sia stato decisivo: "Al debutto col Bologna acciuffammo il pareggio per i capelli: ma sono convinto che se il gol di Ntcham fosse arrivato qualche minuto prima avremmo anche potuto vincere. Poi siamo andati a Empoli e abbiamo vinto 2-0. Perso il derby, sono arrivate altre tre sconfitte e ho pagato per tutti".

    Rispolverando la propria tabella di marcia con il Grifone Mandolini non può fare a meno di confrontarla con quella di chi l'ha preceduto e successivamente lo ha sostituito: "Guardavo lo score di Juric in questo 2017: 2 vittorie, 5 pareggi e 15 sconfitte. Se i risultati sono questi significa che qualcosa che non va sotto sotto c'è, sia a livello tecnico che ambientale. Quanto a Preziosi, avrà anche cambiato centoquaranta giocatori negli ultimi cinque anni, ma ai tifosi genoani ne ha portati tanti di valore".

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