Doveva essere la partita della maturità, è stato la conferma che il Milan targato Inzaghi dopo 14 giornate non ha ancora un'identità vera e propria. Costruire il gioco su ripartenze e calci piazzati non è una grande idea, al Genoa è bastato poco per fermare i rossoneri, che subiscono la terza sconfitta in campionato e si allontanano dalla zona Champions League. La partita la fa sempre la squadra di Gasperini, che sblocca con l'ex di turno Antonelli (ancora una rete subita da calcio piazzato) e contiene la reazione del Milan, affidata solo alle giocate dei singoli, Menez e Bonaventura su tutti, che trovano sempre pronto Perin. Nel secondo tempo il Milan si getta all'attacco, entrano Pazzini e Niang, ma ne esce fuori solo una grande confusione. Di fatto il portiere nel giro della Nazionale non deve effettuare nessun intervento, rischiando solo nel finale su un destro da pochi passi di Bonaventura. Vince con merito il Genoa, che ora sogna in grande: terzo in classifica, a +2 sul Napoli.
