'Un vero peccato cedere Lavezzi'. Così Enrico Preziosi ritorna al passato, a quella maledetta estate del 2005 che trascinò il Genoa in serie C e il Pocho lontano dai colori rossoblù. In quella squadra figurava anche Milito, altro partente eccellente dopo la combine di Genoa-Venezia. 'Non potevamo tenerli' ha continuato il patron rossoblù al Mattino di Napoli: impossibile dargli torto, soprattutto vista la carriera poi intrapresa dal duo argentino. Doppia beffa quindi per i tifosi rossoblù, che furono costretti a ripartire da quella che oggi si chiama Lega Pro e si persero il sicuro spettacolo che avrebbe offerta la coppia tutta argentina. La risalita fu difficile ma rapida: Milito - dopo il lancio del contratto sul gong del mercato - riuscì a tornare a Genova, dove segnò una valanga di reti, e poi ripartì per andare a vincere tutto con l'Inter di Mourinho. Porte chiuse invece per Lavezzi, che firmò con il Napoli, società che ora cerca in tutti i modi di tenerselo stretto lottando con le più grandi potenze economiche calcistiche europee.

Oggi a far sognare il popolo rossoblù è un altro argentino, che è riuscito a colmare il malinconico vuoto lasciato dalla realtà Milito e dal sogno Lavezzi. Si chiama Rodrgio Palacio e dopo un periodo di adattamento alla vita calcistica europea è letteralmente esploso in questo campionato, con buona pace di chi gli preferì Zarate in estate. Quattordici gol in venti presenze, a meno uno dalle leggende Aguilera e Skuhravy, e ancora molte partite per lanciare l'assalto ai 19 di Borriello, e chissà, magari mettere nel mirino i 26 di Milito nell'anno della sfumata qualificazione Champions. Il passato ormai è alle spalle: presente e futuro portano la firma di Palacio. La pesca del Genoa in Argentina è sempre miracolosa.