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  • Genoa-Siena:| Le voci dallo spogliatoio
Genoa-Siena:| Le voci dallo spogliatoio

Genoa-Siena:| Le voci dallo spogliatoio

  • Matteo Oneto

Tutto il peggio dell'universo Genoa si concentra a Marassi durante la sfida che valeva la stagione. Il Super Siena di Sannino domina meritatamente un squadra senza idee e con pochissimo orgoglio, poi entrano in scena un centinaio di tifosi che per oltre mezz'ora tengono in scacco tutti: stadio, giocatori e direttore di gara. Il pomeriggio da incubo rossoblù inizia al 16' minuto, quando la punizione di Brienza viene deviata da Gilardino nella porta di Frey. Due minuti più tardi Destro insacca di testa e fa piombare nell'incubo Marassi. La reazione dei padroni di casa non riesce ad arrivare, le gambe sono attanagliate dalla paura e anche Malesani con il cambio Alhassan-Jorquera dimostra di essere in bambola. Il 3-5-2 regala le fasce agli ospiti che al 36' ripartono e trovano il 3-0: sinistro preciso e potente di Brienza che non lascia scampo a Frey. Il primo tempo finisce, e sembra una liberazione per i giocatori rossoblù. Si rientra e il Siena mette la pietra tombale sulla gara: al 49' Giorgi tutto solo piazza il sinistro a giro e fa 4-0. Da lì in poi a farla da padrona saranno quei cento tifosi che sfondano le porte della Gradinata Nord per arrivare fino ai distinti. Lanciano oggetti, fumogeni e petardi in campo fino a che Tagliavento non interrompe il match: è il 52'. Lo stadio è in balia degli pseudo-tifosi, così li chiamerà Preziosi. I giocatori sono costretti a togliersi la maglia, gesto umiliante che costringe il presidente a scendere in campo e a far tornare sui suoi passi la squadra. Trentacinque minuti dopo la follia si esaurisce e la partita ricomincia, nessuno però ha più voglia di giocare. Il Genoa va in gol grazie all'autorete di Del Grosso al 78' fissando l'1-4 finale. I rossoblù perdono partita e faccia, la retrocessione ora è più vicina e sicuramente più meritata rispetto a prima. Per il Siena tre punti fondamentali, portati a casa grazie al gioco e alla voglia di centrare un risultato che a inizio campionato sembra quasi impossibile.

GENOA

Il presidente del Genoa, Enrico Preziosi: 'Questi 60 delinquenti sono il male del Genoa. Non ho nessun paura di loro, vorrei vederli tutti in galera, questo è il segnale che deve dare lo stato e la Polizia dopo quello che è successo. Hanno messo paura a tutto lo stadio, hanno umiliato i giocatori, ma chi sono queste persone per fare una cosa del genere? La Lega sicuramente ci punirà con delle giornate di squalifica del campo: meglio così, per noi adesso è un problema giocare a Marassi. Fino a quando noi avremo paura di questa gente queste cose succederanno, e verrà allontanata la gente dagli stadi. So che questa non è la tifoseria del Geno. Io ho commesso degli errori, mi hanno contestato e lo accetto, ma non quando si arrivare ad usare la violenza. Ora voglio un segnale forte dalla polizia: il Daspo non basta, devono finire in galera. Sono convinto che ci salveremo, ci vogliono sei o sette punti e in quattro giornate possiamo farli. Dobbiamo toglierci un po' di paura, oggi abbiamo toccato il fondo e possiamo solo risalire, questi fatti ci hanno compattato. Spero di non venire più a Genova per il prossimo mese, la squadra si allenerà lontano da qui, dobbiamo ritrovare serenità e qui non è possibile'.

SIENA

Il centrocampista del Siena, Simone Vergassola: 'Non possiamo dire di essere salvi fino a quando non si sarà la certezza matematica, ma oggi abbiamo messo un mattone importante. Adesso ci godiamo la vittoria, poi da domani si inizierà a pensare al Bologna. Continuiamo con questa determinazione, lottiamo quando c'è da lottare, e giochiamo quando c'è da giocare: così porteremo a casa i punti che ci faranno salvare. Quello che succede fuori non ci interessa, ci concentriamo sul nostro lavoro. Delle altre cose se ne occuperanno nelle sedi opportune'.

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