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  • Genoa, un tridente per infrangere il tabù Inter
Genoa, un tridente per infrangere il tabù Inter

Genoa, un tridente per infrangere il tabù Inter

  • Matteo Oneto

Ci risiamo. Per l'ennesima volta il Genoa proverà a salire alla Scala del calcio per infrangere l'unico tabù dal suo ritorno in serie A: battere l'Inter. Da cinque anni a questa parte il Grifone vede nerazzurro e si arrende: diverse sono state le formule, ma i risultati hanno sempre visto l'Inter conquistare punti. Dopo Gasperini, Ballardini e Malesani, tocca ora a Pasquale Marino cercare di trovare la pozione magica. Senza vittoria da quasi due mesi, i rossoblù cercheranno l'impresa contro una squadra avvolta dal caos che ha fallito quasi i tutti i suoi obiettivi e che prova a ripartire dal giovane Stramaccioni. Il quadro degli avversari potrebbe far pensare ad una sfida non impossibile, ma il Genoa non è da meno: la delusione è palpabile anche in casa rossoblù. La parte sinistra della classifica, obiettivo dichiarato, è lontana ed è comunque un bersaglio che ai tifosi non piace. A Genova ogni estate si sogna l'Europa, e trovarsi con sette punti di vantaggio sul Lecce terz'ultimo di certo non fa piacere a nessuno.

Infrangere il tabù Inter potrebbe essere l'unica soddisfazione del campionato. Marino proverà a fare la storia in soli novanta minuti. Per farlo tornerà al suo credo tattico originale: il 4-3-3. Il tridente, mai utilizzato a Genova, è il suo marchio di fabbrica e dopo tanti esperimenti sembra proprio che questa volta il mister rossoblù sia pronto a tornare all'antico. Due posti sono già presi, e vanno di diritto a Palacio e Gilardino, con l'ex viola che tornerà ad essere unico riferimento centrale come quando giocava con Prandelli. L'argentino verrà allontanato di qualche metro dalla porta, sperando che la sua vena realizzativa non ne venga penalizzata. Per la terza maglia c'è la fila: Jankovic, Birsa, Sculli e Belluschi, al momento, sono leggermente in ritardo rispetto a Jorquera. Il cileno ha grandi numeri ma purtroppo i suoi limiti difensivi non lo hanno mai fatto entrare nei cuori dei due tecnici rossoblù che lo hanno allenato. La scala del calcio potrebbe essere il teatro ideale per vedergli suonare il suo primo 'capolavoro' italiano, magari con un assolo decisivo per abbattere il tabù Inter.  

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