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  • Genoamania: Juric, un Grifo malato e la legge di Murphy

    Genoamania: Juric, un Grifo malato e la legge di Murphy

    • Marco Tripodi

    La prima legge di Murphy dice che quando una cosa va male può sempre andare peggio.

    Se credete che questa sia la visione di un inconsolabile pessimista chiedete cosa ne pensa a tal proposito Ivan Juric.
     

    TUNNEL - Non bastasse la lunga serie di risultati negativi collezionati negli ultimi due mesi dalla sua squadra, il tecnico croato si vedrà adesso costretto a fare ricorso a tutta la sua saggezza tattica per mettere in campo una squadra capace di uscire da quel tunnel di negatività in cui si è infilata dopo la sciagurata gara con il Palermo.

    A complicare i già difficili piani di rilancio dell'allenatore rossoblu ci si sta mettendo, con particolare impegno, anche la sfiga.

    Dopo aver perso Rincon a cavallo di Capodanno, il polmone del proprio centrocampo, Juric nel 2017 non ha ancora potuto contare neppure su quello che nella prima scintillante parte di stagione era stato l'altro imprescindibile pilastro della sua mediana: il metronomo Miguel Veloso.

    La pesante ricaduta fisica accusata dal regista di Coimbra contro il Napoli lo terrà lontano dai campi per almeno un mese e mezzo, lasciando a Juric l'incombenza di dover totalmente ridisegnare una squadra in pesante crisi d'identità.

     

    SOLUZIONI - Le alternative a questo punto sono due: trovare un sostituto che faccia le veci di Veloso fino al suo ritorno oppure cambiare modulo. Due strade opposte ma ugualmente difficili da percorrere.

    Per caratteristiche fisiche e tecniche, nella pur abbondante rosa rossoblu, non esiste infatti un alter-ego del portoghese. Nelle scorse settimane Juric ha provato in regia diversi elementi: Hiljemark, Rigoni, Ntcham. Nessuno di loro tuttavia ha convinto a pieno. Pur avendo piedi educati nessuno dei tre dimostra di possedere visione di gioco, senso della posizione e tempo di reazione di Veloso. Escludendo la possibilità di schierare due medianacci di quantità, come ad esempio Cofie e Cataldi, per non impoverire le già scarne fonti di gioco della squadra, al tecnico dalmata non resta che pensare ad un altro schieramento.

     

    CAMBIO DI MODULO - Dopo il rocambolesco pareggio di Firenze, gara in cui il Genoa giocò un disastroso primo tempo con un inedito per questa stagione 3-5-2, Juric ha affermato che non avrebbe più modificato lo schema tattico. Ma per mettere in pratica il suo tanto amato 3-4-2-1 al tecnico in questo momento mancano gli interpreti.

    Il dilemma a questo punto è se costringere i giocatori a sacrificarsi in ruoli non propri o se chiedere all'allenatore di snaturare il proprio credo tattico.

    Quel che è certo è che i margini di errore per il Grifone sono ormai ridotti all'osso. Anche se la classifica non preoccupa, più per demeriti altrui che per meriti propri, dopo due mesi di astinenza Juric non può più sbagliare.


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