Il campionato del Genoa potrebbe non avere grandi sussulti. L'obiettivo è quello di salvarsi senza le noie dell'annata precedente, far crescere qualche giovane e vedere se De Canio potrà davvero essere il timoniere del futuro. Insomma niente di straordinario, poche emozioni sul lungo termine, e allora sale la voglia di portarsi via qualche occasione di godimento partita per partita. Quale occasione migliore se non battere la Roma di Zeman, squadra bella e spavalda ma spesso troppo spaesata difensivamente per essere letale?

Se i tifosi sognano l'impresa in quel di Marassi, che da tempo non riesce più ad essere il teatro dei sogni rossoblù, nello spogliatoio si covano propositi di vittorie e rivincite. E' il caso di Borriello, sedotto a abbandonato dal club capitolino, oppure di Immobile, che vuole dare un dispiacere al mentore Zeman. Si passa poi da Jankovic, che ieri ha lanciato il suo grido di battaglia, a Kucka, che proprio contro la Roma l'anno scorso segnò il gol che diede inizio alla sua rinascita.

Motivi singoli che diventano motivazioni di squadra pronte e far la differenza. La mancanza di un obiettivo importante fa perdere spesso la concentrazione nella gare non di cartello. Le sfide interne contro Palermo e Parma insegnano che il Genoa se non scende in campo con il coltello tra i denti difficilmente porta a casa la posta piena. Dall'altra parte c'è già stata la prova che contro le grandi il Grifone sa esaltarsi. Lazio battuta a domicilio con una gara tutta cuore e Borriello, e impresa che sembrava realtà per oltre un'ora contro la Juve.

L'occasione è ghiotta per ritrovare anche quel feeling con i tifosi che sembra un po' smarrito. Le polemiche tra il tifo caldo e Preziosi non coinvolgevano tutto lo stadio, che invece è stato toccato dal caro biglietti che ha colpito il match contro la Roma. Una vittoria allontanerebbe tutto, in attesa che altri big match si presentino a Marassi. Un modo come un altro per mettere un po' di sale su un campionato che altrimenti rischia di diventare troppo insipido.