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  • Genoamania:| Si riparte dal 2011

    Genoamania:| Si riparte dal 2011

    Il 2011 rossoblù potrebbe essere per davvero il punto di partenza del ‘progetto Preziosi’. Il presidente rossoblù dopo l’addio a Gasperini è tornato ad essere un primo tifoso mangia-allenatori come da pessima tradizione italiana. L’anno solare rossoblù parte infatti con Ballardini, un sergente di ferro troppo poco emozionante per essere il condottiero del Grifone. Il suo è un Genoa mai domo, sempre pronto a lottare che si riuscirà a ritagliare un pezzo di storia con quel 4-3 sulla Roma che chiuderà una remontada eroica. E’ il Genoa dei ‘senatori’ Marco Rossi, Milanetto e Criscito che in una notte di inizio maggio regala ai tifosi rossoblù la grande gioia di spingere i ‘cugini’ blucerchiati verso l’inferno della serie B. In  un derby in cui molti sentono la puzza di biscotto, la meteora Boselli si trasforma in ‘retrocessore’ scagliando nell’angolino della porta sotto la Nord il pallone che in fin dei conti regala l’unica grande gioia della stagione rossoblù che va via via spegnendosi in un’anomia posizione di centro classifica.


    Preziosi in estate vuole ben altro, sceglie di cambiare il corso degli eventi salutando Ballardini e dando il timone della sua nave ad Alberto Malesani dopo un lungo tormentone sul giorno della firma. Al tecnico di Verona viene data una rosa tutto sommata competitiva, non sarà più il Genoa dei senatori: Criscito vola allo Zenit di Spalletti mentre la rottura tra la Gradinata Nord e Milanetto diventa talmente insanabile da spingere il regista a cercare una nuova vita calcistica a Padova. Rimangono Palacio e Kucka nonostante il corteggiamento dell’Inter, arrivano Constant e le ‘solite’ scommesse del Joker che nell’estate 2011 hanno i nomi di Pratto, Jorquera, Seymour, Granqvist e Ribas.

    Dal ritiro di Neustift si segnalano i grandi miglioramenti di Miguel Veloso, il portoghese perde dieci chili e torna ad essere il giocatore importante ammirato con lo Sporting Lisbona. La resurrezione di Veloso rimarrà l’unica vera nota di merito di Alberto Malesani. A questo Genoa manca però qualcosa: un bomber. Storia vecchia, da quando è partito Milito nessuno è riuscito a raccoglierne l’eredità. Preziosi prova fino all’ultimo giorno il colpo Gilardino, il giocatore vuole il Genoa, ogni giorno sembra essere quello buono per la firma ma Corvino si impunta: servono 14 milioni altrimenti Gila rimane a Firenze. Preziosi non ci sta e la trattativa si chiude con un nulla di fatto che sarà solamente un ‘arrivederci’.

    Intanto dopo lo sciopero indetto dai calciatori parte il campionato. Il Genoa zoppica, la squadra di Malesani non piace a tifosi e dirigenza. Palacio e Veloso sono gli unici fari di una truppa che bada troppo a difendersi. La vittoria 2-1 a Roma contro la Lazio sembra poter essere la svolta, così non sarà e dalle giornate successive la panchina di Malesani inizia a traballare. L’ombra di Delio Rossi e Gigi De Canio inizia ad avvicinarsi a Pegli ma il pareggio di Torino 2-2 e il successo rocambolesco contro la Roma salvano il mister e lanciano il Genoa a ridosso del treno europeo. La classifica sorride ma il gioco latita, la piazza non è contenta, Preziosi neanche ma si arrende all’evidenza dei punti. Contro le grandi il Genoa perde senza neanche giocare, poi arriva la figuraccia di Napoli e il presidente si convince che così proprio non va. Meglio cambiare ora quando la classifica permette ancora di sognare che trascinare malumori e insicurezze: arriva Pasquale Marino. Una settimana dopo Preziosi si traveste da Babbo Natale e regala al suo nuovo allenatore Alberto Gilardino. Il 2011 non verrà ricordato come un anno esaltante ma potrà fornire la base per un Genoa di nuovo protagonista negli anni a venire, magari già nel 2012.  

     


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