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  • Genoamania: tra alti e bassi, un punto comunque di partenza
Genoamania: tra alti e bassi, un punto comunque di partenza

Genoamania: tra alti e bassi, un punto comunque di partenza

  • Marco Tripodi

A molti lo 0-0 del Bentegodi avrà certamente lasciato un po' d'amaro in bocca.

Dopo l'abbuffata con la corazzata Juventus era lecito aspettarsi un'altrettanto brillante vittoria anche in casa del ben più umile Chievo. Ed invece a Verona il Genoa non è andato oltre un pareggio senza reti, per il rammarico di chi già sognava un bel balzo in avanti in classifica.

Sicuramente ci sarà chi, nel commentare la gara di ieri, parlerà di occasione persa e di mezzo passo indietro rispetto a quanto visto nell'ultima settimana.

Ma in Italia la classe media pallonara, alla quale appartengono sia rossoblu che clivensi, è assai nutrita e fare punti fuori casa non è mai facile contro queste squadre. Inoltre il pareggio in terra veneta lascia comunque intravedere diversi aspetti incoraggianti.

Innanzitutto il Grifone è tornato a far punti lontano da Marassi dopo due mesi esatti. L'ultima volta era accaduto a Bologna ad inizio ottobre, quando il Cholito suggellò il successo sui felsinei. Poi solo batoste. A cominciare dal 2-1 nel derby, giocato sì al Ferraris ma in casa dei “cugini”, e passando per le tre sberle rimediate prima a Bergamo e poi nella Roma biancoceleste.

Era dunque necessario invertire la tendenza negativa e spezzare questo circolo vizioso per non incidere sulle convinzioni di una squadra che ora sa nuovamente di poter dire la sua anche in trasferta.

Oltre al fatto di essere riuscito a muovere la classifica, il Genoa, soprattutto nel secondo tempo, a differenza di quanto accaduto recentemente ha poi dato l'impressione di poter far sua con merito l'intera posta in palio. Dopo un primo tempo remissivo, nel quale bisogna ringraziare il rigore calciato alle stelle dall'ex Valter Birsa per non essere andati al riposo in svantaggio, nella ripresa i rossoblu hanno cambiato marcia mostrando freschezza oltre che personalità. Solo il palo ha fermato Ninkovic, negando a Juric il terzo sorriso esterno di stagione. Ma alla luce di quanto visto in precedenza al Bentegodi, su tutti la spettacolare traversa scheggiata in avvio da Meggiorni, non si può certo prendersela con la dea bendata.

Se le risposte ottenute dalla squadra sono tutto sommato positive, quelle ricevute dai singoli sono invece quando meno contraddittorie. Alla vigilia della gara, Juric aveva detto di confidare molto in due giocatori che finora avevano giocato poco come Pandev e Cofie. Ma se il ghanese, subentrato nel secondo tempo ad uno spento Veloso, tutto sommato non ha sfigurato, il macedone viceversa non ha incantato come invece era auspicabile. Da rivedere poi la prestazione del semi-esordiente Fiamozzi, preferito a sorpresa a Laxalt ed autore di una gara senza infamia ma anche senza lode.

Per quanto visto, dunque, il pareggio del Bentegodi è il risultato più giusto tra due squadre che dopo essersi divise la supremazia territoriale nei due tempi di gioco, alla fine si sono spartite anche i punti a disposizione.

Un punto che deve essere di partenza, o meglio di ripartenza, per il Genoa che ora può guardare al futuro con un pizzico in più di ottimismo.  

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