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  • Gigi Simoni:| 'La Roma, il Genoa e...'

    Gigi Simoni:| 'La Roma, il Genoa e...'

    Alla trasmissione La mia Roma, in onda su Radio Audax 107.65, è intervenuto Gigi Simoni, ex allenatore, tra le altre, del Genoa. Ecco le sue parole:

    Sono passati 30 anni e quella fu una doppia festa

    Una giornata di quelle che capitano poche volte, e quando capitano lasciano il segno. Una giornata nella quale abbiamo potuto gioire tutti: ricordo l’invasione di campo, una giornata spettacolare. Era un calcio diverso, quello in cui mi ero tuffato in quegli anni era fatto di passione, professionalità. Non era un calcio materiale come oggi, dove si pensa alle vittorie, al guadagno in tutti i modi, a cacciare un allenatore. C’è ancora tanta brava gente in questo mondo, per fortuna: non è tutto da buttare.

    Domenica ci sarà Genoa-Roma: importante per entrambe le compagini Che partita si aspetta

    Indubbiamente una partita importante: per la Roma in quanto ha qualche problemino al di là dei risultati, anche di gestione. Ci sono giocatori che non giocano, che devono dimostrare, poi voi lo sapete bene: è difficile far capire poi alla gente che De Rossi deve stare fuori per chissà quale motivo, ma vederlo in panchina è strano, come Osvaldo. Vederli poi segnare in nazionale, giocare regolarmente, fa rimanere un po’ straniti. Daniele poi è un campione del mondo.

    All’Inter ha gestito uno spogliatoio difficile

    Ogni squadra ha le sue caratteristiche: avevo una squadra di ragazzi splendidi, Ronaldo incluso. I campioni più importanti vanno gestiti con pazienza, De Rossi, Osvaldo. Quando parlavo alla squadra io cercavo di gestire lo spogliatoio nel modo più giusto possibile, le leggi erano uguali per tutti meno che uno, e mi riferisco a Ronaldo. Un giocatore come De Rossi dovrebbe poter giocare nel ruolo più congeniale, magari quel ruolo è proprio quello che gli propone Zeman, ma Daniele storce il naso. Se alleni la squadra sulla velocità, sulla tattica, devi anche lavorare sull’amministrazione del gruppo. Il trattamento diverso ci sta: i ragazzi bravi devono essere anche tutelati. Ognuno poi fa come crede: Zeman è in gamba, ma ha certi atteggiamenti un po’ particolari. Io seguo la roma perchè mi è simpatica: dovevo venirci, hanno giocato Pruzzo, Bonetti, Nela, Conti, giocatori che ho lanciato, conViola dovevo venire ad allenare, e da allora è rimasto l’affetto.

    Fu più grande l’impresa della roma nel vincere lo scudetto o quella del genoa nel salvarsi nell’83?

    All’inizio ci si propone un traguardo: noi abbiamo raggiunto il nostro. La roma giocava un calcio meraviglioso, noi nel nostro piccolo abbiamo vinto il nostro scudetto, la salvezza. Una volta raggiunti gli obiettivi ognuno è apposto, ed entrambe le società furono contente.

     

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