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  • Gigi Simoni su Genoa-Toro: 'Chi vince si salva'

    Gigi Simoni su Genoa-Toro: 'Chi vince si salva'

    Tra Torino, sponda granata, e Genova, sponda rossoblù, Gigi Simoni ha vissuto oltre quindici anni della propria carriera da calciatore prima e da allenatore poi. Per questo, i ricordi legati ai due club che proprio domenica si sfideranno sono tantissimi, e lo stesso Simoni definisce questa partita una “gara del cuore”.

    Simoni, Genoa-Toro è una sfida speciale per lei.
    E non può che essere così, perché ho trascorso tante stagioni in queste due splendide città e realtà. A Genova ho vissuto dodici anni, è stato un lungo periodo e per questo mi sento un po’ rossoblù. Ma la mia vera passione è il Toro, sono granata dalla nascita e aver indossato questi colori prima da giocatore e poi da allenatore ha rappresentato per me una soddisfazione enorme. Soffro sempre durante le partite tra Genoa e Toro, mi crea imbarazzo.

    Come mai due delle rivelazioni dello scorso campionato stanno faticando così tanto?
    E’ un peccato ritrovare questi due storici club in posizioni di classifica non di primo piano, ma il calcio è questo, è imprevedibile. I granata non hanno cambiato molto rispetto allo scorso anno, anzi sono stati bravi ad inserire giovani che, in prospettiva, potranno fruttare sia dal punto di vista dei risultati sia sotto il piano del bilancio. Hanno cominciato benissimo, poi hanno trovato delle difficoltà e si è aperta una fase negativa. Per quanto riguarda il Genoa, invece, non sono sorpreso: se vendi i più bravi e poi non compri perché devi risparmiare per risanare le casse del club è normale trovarsi in situazioni di classifica come queste.

    Il Toro ha sette punti di vantaggio sulla zona retrocessione, il Genoa soltanto cinque. Quanto rischiano granata e rossoblù?
    Secondo me poco, perché se è vero che il Frosinone è in ripresa, vedo il Palermo in caduta libera, con questi continui cambi di allenatore che non permettono di trovare equilibrio e sarà una lotta tra queste due squadre. Però, d’altra parte, mancano ancora dieci partite, che vogliono dire trenta punti, quindi nessuno può ritenersi tranquillo. Domenica sarà una tappa fondamentale sia per il Genoa che per il Toro: con una vittoria, ipotecherebbero seriamente la salvezza, pur non avendo ancora la certezza matematica; ma in caso di sconfitta e contemporaneo successo di Frosinone e Palermo, allora bisognerebbe stare molto attenti perché si comincerebbe a rischiare.

    Come vede il futuro di Ventura?
    Ho letto sui giornali che si parla di Nazionale: basta questo per capire quanto sia bravo e preparato. E’ un allenatore che merita rispetto per tutto quello che ha fatto e per tutto quello che ha costruito, ha puntato sui giovani e ha trasformati molti di questi in giocatori di livello. La gente sbaglia a lamentarsi, perché l’eventuale addio di Ventura sarebbe una perdita enorme per tutto il Toro, inteso sia come squadra, quindi come risultati sportivi, sia come società, per la sua bravura nello scovare talenti.

    Infine, uno sguardo al campionato: è una serie A molto più avvincente rispetto agli anni scorsi.
    Mi piace molto questa continua lotta tra Juventus e Napoli, queste due squadre stanno dando vita a una rincorsa che potrebbe risolversi proprio negli ultimissimi minuti dell’ultima giornata. E’ un bel campionato, equilibrato e combattuto, e giustamente bianconeri e napoletani sono lassù. Tutti volevano vincere lo scudetto, penso alla Roma, all’Inter e alla Fiorentina, che si sono alternate in vetta, ma Allegri e Sarri hanno le rose migliori ed è giusto che sia una corsa a due.

    Emanuele Pastorella 
     

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