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  • Giovinco, 'The Punisher' è infallibile: magia su punizione, Toronto sogna

    Giovinco, 'The Punisher' è infallibile: magia su punizione, Toronto sogna

    • Angelo Taglieri
    "Un angolo per chi ha la visione del calcio di Nick Hornby, per chi vive la partita come un film, per chi reputa Babangida il miglior calciatore della storia. Un piccolo mondo per chi non ha scritto calcio con il pallone tra i piedi, ma con una penna tra le dita, una telecamera sulla spalla o un joystick in mano, per quelli cresciuti a pane, nutella e Holly e Benji . Il calcio visto con gli occhi, e gli occhiali, del Nerd".

    "Devi attraversare l'oceano e combattere, sei convinto che avrai paura laggiù e invece no, quella parte mi riusciva bene". Parola di Frank Castle, ai più nerd noto come The Punisher. Veterano di guerra diventato vigilante, membro dell'universo Marvel, si trasforma in giustiziere dopo il brutale omicidio che vede coinvolti i suoi due figli e la bellissima moglie; da quel momento in poi, il pensiero della famiglia non lo abbandona e fa leva proprio su quello per ripulire le strade di New York. Gli è stato tolto tutto, vuole vendicarsi.  Un po' come l'altro, che "ha attraversato l'oceano per combattere" e che fa parte dell'universo MLS: noto ai più come Ant-Man, all'anagrafe fa Sebastian Giovinco. Altro gol, e sono 17 in stagione, altra punizione, sono 14 in due anni. 

    TORONTO VOLA - Nell'andata delle semifinali playoff per il titolo MLS, l'ex Juventus realizza il gol del definitivo 2-1 contro i Red Bulls: classica mattonella al limite dell'area, leggermente spostata verso sinistra, classica parabola che finisce in porta accarezzando la ret. Un déjà vu continuo, che ha colpito anche Michael Murillo, difensore dei Tori Rossi, pronto a scappare all'indietro per difendere il primo palo. Troppo tardi. E le strade di New York sono ripulite. The Punisher, il punitore, ha colpito ancora. Cecchino infallibile, dopo il Supporters Shield (che va a chi vince la Regular Season), vuole il titolo di campione MLS. Per far felice Toronto, la franchigia e i tifosi tutti. E anche se stesso. Sì, perché nella testa di Giovinco c'è un pensiero costante: zittire i critici, far ricredere quella Serie A  e quell'Italia che troppo facilmente lo hanno salutato e dimenticato. Ma non è vendetta, no. Del resto, lo diceva anche Frank Castle, il Punitore: "Questa non è una vendetta. La vendetta non è un motivo valido, è una risposta emotiva. No, non vendetta... Punizione". E chi, allora, meglio di Ant Man?
     
    @AngeTaglieri88

     

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