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  • Giropalla: ali spezzate e centrocampisti d'assalto

    Giropalla: ali spezzate e centrocampisti d'assalto

    Un occhio esperto per superare le chiacchiere da Bar sport, le polemiche superficiali e il can-can mediatico: in esclusiva, per calciomercato.com, le riflessioni tattiche di Marco Alboni, allenatore abilitato Uefa B e tecnico delle Giovanili S.S LAZIO

    Siamo giunti all’epilogo del campionato con la consacrazione della Juventus di Conte, dominatrice della scena al cospetto di un Milan che avrebbe dovuto, e potuto, dare qualcosa in più. Osservando il lavoro tattico di Antonio Conte, ma anche di altri allenatori nostrani, abbiamo notato che diversi giocatori che in passato erano stati sempre utilizzati come esterni (bassi o alti) siano stati ricollocati in posizioni diverse da quelle "naturali".

    Il primo e' Giaccherini, arrivato alla Juve in sordina e con la prospettiva di giocare poco in concorrenza con Krasic, Elia e Pepe. Ai piu' era sembrato un acquisto superfluo, tanto per far numero, ed invece il capolavoro tecnico e tattico di Conte ha esaltato anche l'ex cesenate , un 'ala d'attacco trasformatasi, in breve tempo, in centrocampista centrale (intermedio a tre). Tra le tante prestazioni positive ricordiamo le reti con inserimento centrale nella partita di Coppa Italia contro la Roma o la perfetta incursione centrale nel 2-0 dei bianconeri a Bergamo contro l'Atalanta.
    Eppure le caratteristiche tecnico tattiche di un esterno sono spesso diametralmente opposte rispetto a quelle di un centrale e la collocazione tattica incide pesantemente sul modo di giocare: l'esterno ha il riferimento fisso della linea di fascia che delimita il campo e le giocate, in fascia anche la corsa e' diversa, piu' sprintata. Gli scatti sono sicuramente più numerosi delle corse blande del giocatore centrale, sicuramente piu' diesel e meno sprinter. Storicamente il centrocampista centrale e' abile palleggiatore, con visione periferica del gioco a 360 gradi piu' "passista " e meno spinter.
    Basti ricordare i centrocampisti centrali che hanno inanellato presenze importanti in Nazionale: dal mitico Antognoni, passando da Di Gennaro e Giannini. Adesso a parte il caso Pirlo che meriterebbe studi piu' approfonditi, vanno per la maggiore centrocampisti incursori, brevilinei, rapidi negli inserimenti in contrasto con quei centrali-perno sempre a disposizione dei compagni.
    Nella Fiorentina sfortunata di quest’anno il migliore è stato proprio Valon Berhami, anche lui passato da trascorsi felici da esterno (ricordiamo il gol del 3-2 in un derby roboante contro la Roma) al ruolo di centrocampista centrale capace di inserirsi attaccando l'area avversaria. Nell’ultima gara dei viola, con Guerini in panca, è stata ripetuto l’esperimento con Marco Marchionni, altra aletta esperta adattata al centro per necessità
    Si tratta di scelte sicuramente azzeccate, forse dettate da un calcio che punta sempre meno sulla staticita', sulla "giocata sui piedi" o sull'1vs 1 (che spesso era il pane quotidiano dell'ala) e si veicola verso il calcio del "dai e vai", della ricerca dell'inserimento rapido, dell'attacco alle spalle dell'avversario.

    La vittoria della Juventus di Conte e' basata anche su queste caratteristiche. Una squadra che ha portato in rete, a parte Buffon e Barzagli, tutti i giocatori messi in campo da mister Conte, segno palese che per far gol non necessariamente si debba orbitare vicino alla porta ma semplicemente, basta arrivarci con i tempi ed i giri giusti: i 9 gol di Marchisio e 8 di Vidal stanno a dimostrarlo.

    Speriamo che tutto cio' sia di buon auspicio e dia spunti interessanti al ct Prandelli, tutto noi sogniamo un Europeo "d'assalto " come i centrocampisti della nuova generazione.
     
     


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