Giuliatto indica la strada:| 'Lecce, svolta in trasferta'
Perseguitato dalla sfortuna nel ruolo di terzino sinistro, Alberto Giuliatto si sta reinventando con buoni risultati in quello di centrale difensivo.
«Se devo essere sincero, pensavo che avrei cambiato ruolo solo dopo i trent’anni...», ha scherzato ieri il mancino trevigiano del Lecce. «Sto cercando di adattarmi anche se non è facile, soprattutto perché è la mia prima esperienza in assoluto.
Fare il centrale è più impegnativo: da terzino hai come punto di riferimento i centrali, da centrale devi comandare tu il pacchetto arretrato. Inoltre, se un terzino sbaglia c’è qualcun altro che può rimediare, se sbaglia un centrale l’attaccante va in porta».
Nonostante la volontà di far bene e l’impegno profuso sinora, l’accentramento in difesa di fatto limita le caratteristiche offensive di Giuliatto: «Non posso più scendere sulla fascia, andare al cross dal fondo, propormi in attacco, ma sto facendo del mio meglio per farmi apprezzare anche per attenzione e concentrazione».
Il pari con l'Inter dà fiducia. Soprattutto alla vigilia della trasferta di Udine: «Il mister dice che il nostro mal di trasferta è soprattutto un problema psicologico: noi abbiamo risposto positivamente alla richiesta sua e del presidente di reagire dopo il ko di Bologna, e ora possiamo e dobbiamo fare il salto di qualità lontani dal Via del Mare. A Udine dobbiamo acquisire un’identità di squadra anche in trasferta, dove sembriamo un’altra squadra rispetto a quella che gioca a Lecce».
