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  • Gladiator 'Dalla A alla D, gli unici ad essere imbattuti'

    Gladiator 'Dalla A alla D, gli unici ad essere imbattuti'

     

    E’ l’unica squadra ad essere imbattuta dalla serie A alla serie D, è il Gladiator, compagine di Santa Maria Capua Vetere, prima nel girone H a pari punti con l’schia e domenica il calendario prevede proprio il big-match tra le due capoliste in casa del Gladiator. Per conoscere meglio questa realtà, abbiamo intervistato in esclusiva l’allenatore del Gladiator Luigi Squillante.

    Lei può vantare una grande esperienza maturata nelle categorie dilettanti, soprattutto in Serie D. Che difficoltà prevede allenare a questi livelli?

    “Durante la mia esperienza, ho notato che nelle categorie minori è molto più difficile fare l’allenatore. Crescono sia le difficoltà organizzative che quelle tecnico-tattiche. Basta vedere che nei campionati di Promozione ci sono solo gli arbitri senza i guardalinee, e questa situazione influisce anche sul mestiere dell’allenatore. Dal punto di vista del modulo, in tutte le categorie conta solo avere i giocatori adatti allo schema di gioco”

    Ci racconta la sua carriera d’allenatore. Dove ha lavorato prima del Gladiator?

    “Iniziai ad allenare la Sarnese del presidente Pappacena, in quella stagione sostituì il tecnico Sicuranza e facemmo una splendida cavalcata dal quartultimo al terzo posto. Nella stagione successiva andai ad allenare la Turris nel campionato Eccellenza, poi per otto anni all’Ippogrifo Sarno dove ho centrato una promozione in serie D e ho vinto due coppe Italia, un piccolo record non ancora eguagliato. Nessun tecnico ha mai vinto per due anni consecutivi la coppa nazionale. Successivamente sono tornato alla Sarnese e ho vinto un’altra coppa Italia. L’anno scorso ho allenato al San Nicola in Eccellenza; eravamo terzi a quattro giornate dalla fine, poi per una serie di motivi sono stato esonerato e la squadra ha concluso il campionato all’ottavo posto”.

    Mister, lei può vantare anche una carriera da calciatore. Ce la racconta?

    “Ho iniziato a giocare in C1 a Nocera Inferiore dove  il tecnico Losi  mi fece debuttare contro l’Empoli, dall’altra parte c’era Salvatore Campilongo (ride n.d.r.) che attualmente allena l’Ischia, prossimo avversario del mio Gladiator, e vinsi il campionato. La stagione successiva ho vinto un altro campionato contro la Nocerina, successivamente andai in prestito a Nola e poi ho fatto parte della Sarnese: perdemmo lo spareggio a Castellammare di Stabia per la promozione in Serie C e in quella stagione facemmo il record di punti, 51 in un campionato a trenta squadre. Dopo quattro anni alla Sarnese, ho vissuto un’esperienza a San Giuseppe Vesuviano nel campionato d’Eccellenza, centrammo la doppia promozione, prima in serie D e poi in C2. Dopo quest’impresa sono stato alla Palmese, all’Arzanese, al Sora e poi verso i 30/31 anni ho disputato qualche campionato di Promozione prima di chiudere la carriera nella Sarnese del presidente Pappacena”

    Torniamo al Gladiator. Si dice spesso che un allenatore condivide i successi con il suo staff. Cosa vuole dire sui suoi collaboratori?

    “Vorrei elogiare l’intero staff tecnico e sanitario, poi merita una menzione importante il mio preparatore atletico Vittorio Amore. Con Vittorio siamo in perfetta simbiosi, è la risorsa che mi ha permesso di adottare il mio 4-3-3 dove bisogna correre tanto. Viste le idee condivise, non è stato difficile instaurare un ottimo rapporto di lavoro e i risultati del Gladiator sono sotto gli occhi di tutti; il merito va a Vittorio e all’intero staff”

    Quest’estate si aspettava di avere gli stessi punti dell’Ischia che è una delle candidate alla promozione in Lega Pro dopo le prime dodici giornate?

    “Sarei un bugiardo se dicessi di si. Continuiamo per la nostra squadra, è importante che la nostra squadra lotti in ogni gara su ogni pallone per non concedere nulla ai nostri avversari. Ho un buon gruppo, ragazzi che non lasciano nulla al caso e vanno lodati per quello che stanno facendo. Ho un organico nuovo e far rodare i meccanismi in poco tempo non era così facile, soprattutto con il 4-3-3  dove si deve correre per gli interi novanta minuti. Dalla serie A alla D siamo l’unica squadra ancora imbattuta, dodici partite senza sconfitte, visto che anche la Turris domenica scorsa ha perso nel girone G. In estate il Gladiator ha disputato 4/5 partite amichevoli  non semplici per rodare al meglio la squadra e per arrivare al campionato in ottima condizione fisica e mentale; sono stati dei test davvero indicativi. Se giochi contro avversari non qualificati non potrai mai sapere il tuo reale valore tecnico. Ho scelto questo precampionato dopo aver notato che eravamo nel girone pugliese, il più complicato a mio avviso. Ho fatto queste scelte per arrivare al massimo al campionato Dilettanti, ma onestamente non mi aspettavo di essere primo alla pari dell’Ischia. Il nostro è un girone difficile, dove si lotta fino al novantesimo, dove puoi pareggiare con l’ultima o battere la prima della classe, tutto è incerto”

    Domenica giocherete in casa contro l’Ischia, come pensate di affrontarla?

    “Qualsiasi risultato non pregiudicherà nè il nostro campionato nè quello dell’Ischia. I nostri avversari hanno tutto da perdere perché sono i favoriti alla promozione in Lega Pro; l’Ischia ha speso molto per costruire una squadra competitiva. Dirò ai miei ragazzi di affrontare l’undici di Campilongo con lo spirito giusto, giocando a ritmi alti. La nostra forza è il gruppo, l’auspicio è che tutti gli elementi siano al massimo delle loro possibilità. Sarà un match molto combattuto, noi l’affronteremo con la serenità giusta ma puntando sempre a vincere, è nel nostro Dna”.

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