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  • Golden Foot 2014, ESCLUSIVA Mia Hamm: 'Tifo Fiorentina, grazie all'Italia sono diventata una stella'

    Golden Foot 2014, ESCLUSIVA Mia Hamm: 'Tifo Fiorentina, grazie all'Italia sono diventata una stella'

    • da Montecarlo, Emanuele Tramacere
    Il simbolo di un movimento in costante crescita, due ori e un argento olimpici, due volte vincitrice del 'pallone d'oro' femminile della Fifa e una figura riconoscibile in tutto il mondo (letteralmente, poiché il profilo disegnato nel logo della Women's Professional Soccer é proprio il suo). Mia Hamm é la prima donna ad essere premiata nel corso del Golden Foot Award lasciando la propria impronta sulla Promemade des Champions a Montecarlo. Ai microfoni di Calciomercato.com, Hamm racconta di quanto l'Italia sia stata fondamentale nella sua scelta di diventare una calciatrice.

    Quando era solo una bambina il lavoro di suo padre (aviere americano) la ha portata in Italia. Che ricordi ha di quegli anni e quanto hanno inciso nella scelta di diventare una calciatrice?
    "Quando ero piccola a 5 anni con la famiglia ci siamo trasferiti in Italia. Vivevamo a Firenze in una pensione ed eravamo davvero integrati nella comunitá. In Italia si gioca a calcio ovunque e io scendendo per strada avevo l'istinto di giocare con gli altri bambini correndo dietro un pallone in piazza o per le vie di Firenze. Una volta tornata in america i miei fratelli hanno subito iniziato a giocare e anche io ho fatto lo stesso".

    Qual é la sua squadra del cuore in Italia?
    "Beh mio padre e i suoi amici guardavano tanto le partite della Fiorentina. Per casa giravano bandiere e sciarpe della Fiorentina, perció naturalmente é stata la squadra per cui ho avuto piú simpatie da piccola". 

    Oggi invece lei è la madrina di un movimento in costante crescita. Come ci si sente ad essere il simbolo del calcio femminile nel mondo? 
    "In realtá vivo questo momento con grande umiltá. Per me è un'occasione importante per far capire quanto il calcio femminile possa dare. É normale che ci siano differenze con il calcio maschile, siamo diversi per natura, ma non vuol dire che il calcio femminile sia meno spettacolare. É una grande responsabilitá per me, ma anche una grossa chance per farlo capire al mondo".

    Sempre piú spesso vediamo giocatori e giocatrici del calcio USA approdare in Europa.  Finalmente anche gli Stati Uniti stanno iniziando a considerare com più attenzione il calcio? Quale sará il prossimo passo?
    "Oggi finalmente il soccer si é dotato di campionati professionistici sia maschili che femminili e questo offre molte opportunità ai ragazzi che iniziano a giocare. Rispetto a qualche anno fa molti ragazzi e ragazze viaggiano in Europa per apprendere dai migliori club i metodi di allenamento piú importanti. Credo che da Usa '94 ad oggi i progressi siano stati notevoli. Bisogna continuare su questa strada".

    L'Italia del calcio femminile sembra peró ancora molto indietro...
    "Sono d'accordo, all'Italia serve maggior fiducia e maggiori investimemti per superare la barriera soprattutto culturale che limita la popolarità del calcio femminile. Bisogna credere nel movimento e perché no, magari un buon risultato sportivo potrebbe aiutare la crescita del movimento". 

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