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Gonzalo Rodriguez: 'Fiorentina, lo stile di Montella con la grinta di Sousa'

Gonzalo Rodriguez: 'Fiorentina, lo stile di Montella con la grinta di Sousa'

Gonzalo Rodriguez, difensore della Fiorentina, parla in esclusiva a Premium Sport
 
Sul miracolo Fiorentina, dichiara: “Un miracolo nato il primo giorno di ritiro: ho visto subito la voglia di fare bene e di lottare per qualcosa di importante che aveva questa squadra. Poi, la prima partita vinta contro il Milan ci ha fatto prendere coscienza del fatto che eravamo forti.”
 
Su Vincenzo Montella e Paulo Sousa, dichiara: “Di Montella in questa Fiorentina è rimasto lo stile di gioco: lui quando è arrivato è partito da zero. Sousa ha continuato con quell’idea e ci ha messo un po’ più di grinta, specialmente nel modo di difendere. Ma a Montella sono affezionato: ho sempre avuto un buon rapporto con lui, mi ha aiutato tantissimo e fatto sempre giocare. Il suo addio mi è dispiaciuto, ma il calcio è così: allenatori e giocatori passano. Non so se quel ciclo fosse arrivato al termine, ma il 3° anno per un allenatore è sempre difficile: non abbiamo vinto nulla, che è quello che volevamo fare, e si è deciso così. Ci siamo sentiti recentemente, gli ho fatto gli auguri per la sua nuova esperienza.”
 
Sul calcio italiano, dichiara: “In Spagna c’è più velocità, qui più tattica. Forse per il mio ruolo è più facile, mentre per un attaccante meno, perché le squadre si chiudono, gli spazi sono pochi e si difende meglio. I migliori attaccanti? Higuain è fortissimo, ma anche l’attacco della Roma. I difensori? Dico Chiellini, ma anche qui è difficile scegliere: ce ne sono tanti, anche alla Fiorentina.”
 
Sul suo rinnovo e sulla fascia di capitano, dichiara: “Sono contento di aver prolungato fino al 2017, è la dimostrazione della fiducia della società e per me vale come un premio. Portare la fascia è un orgoglio e una responsabilità, ma per me è un dettaglio: l’importante è aiutare la squadra. Da noi ci sono 4-5 giocatori che, pur non portando la fascia, sono dei leader fondamentali per lo spogliatoio.”
 
Sulle rivali in campionato, dichiara: “Non meritavamo di perdere con Napoli, Juventus e Roma, perché avevamo giocato bene. Forse rispetto a loro ci manca di chiudere le partite, abbiamo la tendenza a offendere sempre, è il nostro modo di giocare. Nella partita contro l’Inter, invece, abbiamo acquisito la consapevolezza di poter lottare fino alla fine. I nerazzurri sono in testa con merito: danno l’impressione di saper fare quello che devono ed è anche merito dell’allenatore. Poi c’è la Juve: non è mai stata fuori dai giochi perché è una squadra abituata a lottare. Assieme al Napoli è la squadra più forte. Dybala? Può diventare un fuoriclasse, ma non Messi.”
 
Sui suoi compagni di squadra, dichiara: “Kalinic mi ha stupito tantissimo: è arrivato qui quasi come uno sconosciuto, con grande umiltà: lavora sodo per la squadra ed è anche un grande bomber. Rossi per me tornerà quello di prima: è la prima volta che trova un po’ di continuità dopo gli infortuni e a volte in queste situazioni è più difficile a livello mentale che fisico, ma con il lavoro tornerà come prima. Bernardeschi ha talento ma è un ragazzo tranquillo, sa che deve ancora lavorare per migliorare. Tatarusanu? Gli scettici non possono dire più nulla di lui, ha salvato tante partite.”
 
Sugli obiettivi della Fiorentina, dichiara: “Concentrarci più sulla qualificazione in Champions che sulla conquista del campionato? È ancora presto per fissare degli obiettivi, dobbiamo ragionare partita dopo partita. In passato siamo stati vicini a vincere qualcosa: sappiamo che dobbiamo lavorare e per questo dobbiamo fare un passo alla volta. Questo l’anno giusto? Sono tutti giusti per vincere, certo quest’anno siamo forti e il sogno è concreto.”
 
Sulla possibilità di chiudere la carriera a Firenze, dichiara: “Sono legatissimo a questa squadra e a questa città e nel calcio non si sa mai, ma la gente sa quanto sia tifoso del San Lorenzo e che un giorno mi piacerebbe tornare.”
 

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