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  • Jacobelli: GP Scudetto, Juve in pole, Fiorentina e Napoli a ruota, il Milan dipende da Balotelli, Inter mina vagante

    Jacobelli: GP Scudetto, Juve in pole, Fiorentina e Napoli a ruota, il Milan dipende da Balotelli, Inter mina vagante

    La Juventus riparte favorita nella corsa allo scudetto, per ciò che ha fatto in questi primi due anni della gestione Conte (2 titoli consecutivi e due Supercoppe di Lega consecutive) e per il mercato ambizioso che ha condotto con largo anticipo sulla concorrenza e che non è ancora finito.

    La prima e migliore garanzia dei campioni d'Italia è il loro allenatore, il quale ha già individuato il rivale più infido che s'annida addirittura dentro casa: la sindrome d'appagamento o della pancia piena, per usare il lessico di Buffon.  Ma, a giudicare dalla reazione dei bianconeri nella finale di Supercoppa di Lega, rivelatasi un'autentica prova di forza nei confronti di una Lazio troppo timorosa per essere vera, Conte sa quali corde toccare per neutralizzare i cali di tensione.

    La Fiorentina e il Napoli partono in seconda fila, sebbene, come per la Juve, le loro operazioni di mercato non si siano ancora concluse. Eppure, toscani e campani si candidano al ruolo di anti-Juve per le squadre che hanno e per i tecnici che le dirigono. 

    Montella ha bisogno di un grande portiere, sia detto con il massimo rispetto per Neto e Munua: Pradé e Macia hanno firmato un altro mercato superstar, sanno che devono conpletare l'opera e la completeranno, sospinti dall'entusiasmo di una piazza che sogna perchè il suo diritto è legittimato dalle ambizioni dei Della Valle.

    A Benitez servono un forte difensore centrale e un'altra punta che integri il reparto dove Higuain regalerà grandi soddisfazioni ai tifosi partenopei.

    E' vero che dimenticare Cavani e i suoi 104 gol in 3 stagioni, fra campionato e coppe, non sarà facile. Ma l'argentino è davvero un campione, senza dimenticare il talento sontuoso di Insigne che Benitez ha subito cominciato ad apprezzare, l'esperienza di Pandev e, soprattutto, la caratura internazionale di Hamsik, il vero uomo squadra.

    Negli ultimi 67 campionati, soltanto tre squadre sono state capaci di vincere tre scudetti di fila: il Grande Torino, il Milan allenato e da Fabio Capello e l'Inter guidata dall'ultimo Mancini e dal doppio Mourinho. Conte ha ragione quando sottolinea la difficoltà di ripetersi a questi livelli e, a titolo scaramantico, ricorda cosa accadde alla Juve di Lippi nella quale giocava che fallì il tris, rotolando addirittura in Intertoto. Ma erano altri tempi ed era un'altra Juve. 

    Il miglior acquisto del Milan si chiama Massimiliano Allegri: scudetto e Supercoppa di Lega al primo colpo; secondo posto nella stagione successiva nonostante l'ecatombe degli infortuni; terzo posto nel torneo 2012-2013 nonostante Galliani, su ordine di Berlusconi, gli avesse raso al suolo l'organico, dopo avere per due mesi assicurato l'incedibilità fra gli altri di di Ibrahimovic e Thiago Silva.

    L'uomo del destino si chiama Mario Balotelli, 23 anni compiuti il 12 agosto, 70 gol in 102 gare da professionista, 10 gol in 25 partite con la maglia della Nazioale, uno dei cinque più forti attaccanti del mondo. 

    Se Balotelli si concentra esclusivamente su ciò che riesce a fare meglio, nell'anno del mondiale può diventare incontenibile. El Shaarawy l'aiuterà come ha fatto brillantemente dal gennaio scorso, quando Mario è arrivato e l'italo-egiziano, con un gioco generoso e altruista, è stato la chiave di volta del suo inserimento nel meccanismo rossonero. Anche a costo di non segnare più dalla fine di febbraio alla fine dl campionato.

    La Lazio ha disperatamente bisogno di un vice Klose o di un attaccante all'altezza di Klose; la Roma sconcerta: prende Strootman, riporta Maicon in Italia, scommette su Gervinho, ma vende Marquinos, scarica Lamela, è incerta su Pjanic e non sa ancora quando tornerà Destro.

    L'Inter può essere la mina vagante del campionato. Suo malgrado non ha le coppe e non può fare peggio dell'ultimo torneo (nono posto, record assoluto di 16 sconfitte, 57 gol presi in 38 incontri). Mazzarri è un ricostruttore di squadre, gli mancano uno come Nainggolan e un altro come Eto'o, visto che sognare è lecito e non costa nulla. Anche per questo, prima Thohir arriva e meglio è. 

    Xavier Jacobelli

    Direttore Editoriale www.calciomercato.com

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