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  • Grande Hellas:| Povero Vicenza
Grande Hellas:| Povero Vicenza

Grande Hellas:| Povero Vicenza

L'Hellas non si ferma più. Una settimana di festa per la truppa di Mandorlini che, dopo aver battuto il Torino, conquista anche il derby contro il Vicenza. Una partita senza storia, una sfida che si poteva sospendere per manifesta superiorità. Il Verona mette al sicuro il risultato nella prima mezzora, si concede il lusso di regalare un paio di occasioni a elvis Abbruscato per eccesso di confidenza, gestisce il secondo tempo senza infierire sui «cugini» biancorossi. Una squadra che non sorprende più, sembra tutto fin troppo facile. Mister Mandorlini mette il pilota automatica e i ragazzi in gialloblù accelerano e rallentano a seconda delle occasioni, senza perdere la testa. Ogni tanto ci sta qualche sbandamento, vedi Sassuolo o Genova con la sampdoria, ma dopo 31 partite del campionato cadetto l'Hellas ha 60 punti, è terzo in classifica, ha tre punti di distacco dal Torino capolista e due dal Pescara che domani sera dovrà affrontare il Brescia. Senza dimenticare che nelle prime dieci partite del girone di ritorno il Verona ha messo insieme sette punti in più rispetto alle stesse gare giocate nell'andata. Non male per una matricola della B, la conferma che la squadra è in crescita e che può giocare le sue carte per la promozione diretta in A fino all'ultima giornata. S'è visto a Torino, la storia si è ripetuta con il Vicenza. Ventimila al Bentegodi per sostenere la squadra nel decollo verso i quartieri alti della classifica. Mandorlini manda in campo la stessa squadra che ha iniziato all'Olimpico. Difesa a quattro davanti a Rafael, Tachtsidis in regia, Hallfredsson e Jorginho a sostegno, tridente offensivo con Lepiller, Ferrari e Gomez. L'Hellas parte subito forte e costringe il Vicenza a rintanarsi in area di rigore, d'altronde i biancorossi non hanno nemmeno la voglia di combattere e si capisce fin dai primi minuti. Cinque difensori in linea, Paro che si abbassa anche lui per dare forza al reparto arretrato, Rigoni e Botta che lasciano sempre soli Baclet e Abbruscato in avanti. Così è una resa incondizionata, senza nemmeno combattere. L'Hellas ha già capito tutto, aspetta solo il momento di colpire. Prima fa le prove generali con Lepiller e Hallfredsson poi colpisce. Splendida la combinazione tra Lepiller e Ferrari, assist perfetto per Gomez che si coordina e fa partire un sinistro millimetrico che spegne la sua corsa sotto l'incrocio. Siamo al 18', Bentegodi in festa. I gialloblù mollano la presa, per una frazione di secondo, non scatta il fuorigioco e Abbruscato si presenta solo davanti a Rafael. Miracolo del portiere che respinge la botta del biancorosso e salva un gol fatto. Parte il contropiede e Gomez va vicino al raddoppio. Grande giocata di Juanito, Frison fa quello che può e mette in angolo. Lo schiaffo è solo rimandato. Hallfredsson dalla bandierina, sponda di Gomez, Abbate sbuca sul secondo palo e fulmina il portiere del Vicenza. I biancorossi sono chiaramente in difficoltà, l'Hellas gestisce la partita e non affonda i colpi, anzi sbaglia qualche pallone di troppo per chiudere definitivamente la gara. Errori che potrebbe pagare cari all'inizio della ripresa quando Abbruscato, ancora lui, spara a botta sicura, da due passi. Rafael è incredibile e ribatte ancora una volta da campione. Si spegne su questo tiro la reazione del Vicenza. L'Hellas capisce che non è il momento di scherzare, alza la soglia d'attenzione e riprende in mano le redini del gioco senza concedere nulla alla formazione biancorossa. La rivincita è arrivata, il derby è gialloblù.

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