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  • Grillo, l'uomo che scoprì Skrtel: 'Ideale per il Napoli. Martinez? Folle prenderlo a 40 milioni, ne bastano 15'

    Grillo, l'uomo che scoprì Skrtel: 'Ideale per il Napoli. Martinez? Folle prenderlo a 40 milioni, ne bastano 15'

    • Gianluca Minchiotti
    Francesco Grillo, attuale direttore dell'area tecnica del Lugano, è un dirigente e osservatore di provata esperienza. Nel suo passato professionale, ha avuto modo di collaborare con il Napoli, sia nei primi anni '80 che alla fine degli anni '90, ricoprendo il ruolo di direttore sportivo in collaborazione con l'allora direttore generale, Antonio Juliano. Alla Sampdoria, invece, con l'attuale ad della Juventus, Beppe Marotta, Grillo ha lavorato come osservatore per l'area estera. Ai microfoni di Calciomercato.com, Grillo parla di mercato, soffermandosi in particolare su due nomi caldi in chiave Napoli, vale a dire Martin Skrtel e Jackson Martinez. 
     
    Parliamo di Martin Skrtel, difensore slovacco classe 1984 del Liverpool che Rafael Benitez vorrebbe portare al Napoli. Conferma che lei fu tra i primi ad accorgersi del valore di questo giocatore?
    "Lo vidi in Slovacchia quando aveva 19 anni, lavoravo per la Sampdoria con Beppe Marotta. Mi attivai per prenderlo, per 400.000 euro, ma perdemmo un po' di tempo nella decisione e lo Zenit ci precedette, comprandolo per un milione di euro. Era il 2004, tre anni dopo i russi lo cedettero al Liverpool per 12 milioni. E' un difensore che ha grandi doti fisiche e una grande intelligenza tattica: per il campionato italiano sarebbe perfetto".
     
    E di Jackson Martinez, altro obiettivo del Napoli, cosa pensa? Vale davvero i 40 milioni fissati dalla clausola rescissoria, o anche solo i 32 sui quale sembra che i partenopei stiano trattando?
    "E' un attaccante ideale per un attacco a tre, nel quale può giocare come esterno nel tidente offensivo, a ridosso di una prima punta. Per il Napoli però mi lascia un po' perplesso. Dipende dal tipo di gioco che vorrà fare Benitez, senza dimenticare che anche Gonzalo Higuain non nasce come prima punta: in Argentina giocava come seconda punta, non faceva il centravanti. Quindi credo che al Napoli serva di più una prima punta di peso, piuttosto che un giocatore tipo Martinez. E poi c'è il prezzo: non vale assolutamente 40 milioni, e nemmeno 32. Il suo valore reale è fra i 10 e i 15 milioni. Non credo che il Napoli lo prenderà: se lo facesse, a quelle cifre, sarebbe una pazzia". 
     
    Un altro giocatore che lei ebbe modo di scoprire è Kevin Prince Boateng, che dopo una prima stagione esaltante al Milan ora è diventato un oggetto misterioso, tanto da essere finito sul mercato, ma senza ricevere offerte importanti. 
    "Lo osservai quando era un ragazzino, all'Hertha Berlino, su suggerimento del team manager del club tedesco, l'italiano Nello Di Martino. E' sempre stato un centrocampista centrale, farlo giocare da attaccante o da trequartista significa metterlo fuori ruolo. Se fossi nel Milan lo terrei, facendolo giocare nel suo ruolo: poi è chiaro che se riesco a venderlo bene e ho altre esigenze a livello tecnico e tattico, è un giocatore che si può anche sacrificare".
     
    Un breve sguardo al mercato dei grandi club italiani: come si stanno comportando, a partire dalla Juventus di Marotta?
    "A Beppe e alla Juve do un voto altissimo. Hanno operato in anticipo su tutti, con le idee ben chiare, prendendo i giocatori di cui avevano bisogno. Un applauso anche alla Fiorentina, nella quale credo che conti molto l'apporto di Macia, uno che conosce il calcio internazionale, e il mercato internazionale, come pochi. E i risultati si vedono. Non vedo bene, invece, il mercato del Milan e dell'Inter". 

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