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  • Milan, guardalinee 'alla carta': Puglisi chiama Meani

    Milan, guardalinee 'alla carta': Puglisi chiama Meani

    Il guardalinee era così interessato ai rossoneri da chiamare Meani per sapere il risultato dei milanisti mentre era in Tunisia nell'intervallo della sfida che decideva la stagione.
    Puglisi si confessa con Meani e spera di essere designato col Milan.
    Assistenti che passione: una passione vera per Leonardo Meani, lo sappiamo. Tanto da aiutare con veti ai designatori nella scelta dei due che diressero con Collina il match-scudetto Milan-Juve l’8 maggio 2005. Il 6 maggio a sorteggio fatto parla con un dirigente del Milan e dice: «A voi non va bene Griselli? A me non mi va bene Ivaldi, non mi va bene Pisacreta, non mi va bene Consolo.... Allora è saltato fuori Farneti, che è il meno peggio, comunque...». Gli piace Mitro (saranno Mitro e Farneti) e critica Ramaccioni cui non andava bene nessuno. «Puglisi non ce lo mandano perché non si può...». E qui sotto capirete anche perché. E’ il 17 aprile 2005, sono le 16.16, Puglisi dalla Tunisia dove a minuti deve arbitrare la finale del campionato tunisino con Dondarini e l’altro assistente Cuttica che in udienza a Napoli, l’11 maggio a domanda dell’avvocato di Moggi risponde: «Per chi tifava Puglisi? In­dubbiamente il Milan!». Gli crediamo e per questo proponiamo tre telefonate inedite e curiose, a proposito del fatto che gli assistenti - decisi direttamente dai designatori - fossero al centro di telefonate e spinte reciproche prima delle designazioni.

    Puglisi chiama Meani - che è in panchina con Ancelotti - al 15’ del secondo tempo di Siena-Milan.

    Meani: Pronto?
    Puglisi: Come stiamo lì?
    M.: Ci ha annullato un gol buono quel pirla di Baglioni.
    P.: Avanti Savoia! Alè, avanti, Juve! Il rodeo continua.
    M.: Stiamo 0-0.
    P. : Gli altri?
    M.: La Juve vince 4-1.
    P.: Puttana troia!
    M.: Non posso parlare sono in panchina.

    Sempre domenica 17 aprile 2005, ore 17.21 durante il match arbitrato da Puglisi in Tunisia che chiama dallo spogliatoio, nell’intervallo, ha ancora il fiatone ma deve sentiere Meani per sapere in diretta di Siena-Milan.
    Puglisi: Com’è finita, eh?
    Meani: Abbiamo perso 2-1.
    P.: 2-1?
    M: Perso.
    P.: Gli altri cosa fanno?

    M.: La Juve ha vinto.
    P. : Putt ( incomprensibile). Cosa è successo?
    M.: Siamo andati in vantaggio, loro hanno fatto l’1-1 dopo 4’ preso gol in contropiede. Ma tu dove sei?
    P.: Nello spogliatoio.
    M.: Quanto stanno lì.
    P.: Stanno 1-0 per la squadra che è fuori casa. Quando finisco ti chiamo.

    Telefonata Meani- Puglisi (assistente arbitrale di prima fascia) 3 maggio 2005: il Milan sta per decollare per Eindhoven dove giocherà la semifinale Champions prima del match scudetto Milan-Juve. Siamo in attesa del sorteggio che vedrà Collina in campo a San Siro.

    Meani: Certo che si lamenti la Juve con ‘sti articoli della Gazzetta. Da cinema. Tutte le mosse che facevano loro stanno denunciando, l’arbitro che viene fermato, che non fanno più la serie A?
    Puglisi: Ho letto tutto: e allora, com’è che Puglisi non fa la Juventus.
    Meani: Perché Babini non fa la Juventus? Perché Contini non fa la Juventus? Perché Messina non ha più fatto la Juve da tanto tempo (ha arbitrato i bianconeri proprio due giorni prima: Juve-Bologna 2-1, ndr).
    P.: Cazzo Racalbuto (fuori dalla 27ª al la 35ª giornata, ndr), l’hanno massacrato.
    M.: Eh Racalbuto, ci siamo messi anche noi a massacrarlo.
    P.: Cazzi suoi, scendi dal carro e vai a piedi.
    M.: Così impara.
     


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