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  • Guardiola, che pizza!

    Guardiola, che pizza!

    • Ribaldo Saporoso
    Guardiola ha proibito ai propri calciatori, nel modo più assoluto, la pizza. Ma perché? I giocatori del Manchester City si strafacevano di margherite, napoli, marinare…? No, ma come in altre squadre inglesi, in Spagna e talvolta in Francia, quello della pizza a fine partita era un rito.

    Resta memorabile, dopo un tumultuoso Arsenal-Manchester United, la fetta lanciata da Fabregas sulla camicia immacolata di Sir Alex Ferguson. Se De Laurentiis sapesse la fissazione di Messi per la Margherita, forse potrebbe tentarlo, mentre Busquets ama quella al prosciutto. Ronaldo e Suarez ne mangiano una a testa (di quelle tonde) ad ogni fine gara del Bernabeu. E’noto che Ranieri spesso premiava i giocatori del Leicester portandoli in una pizzeria a sue spese, perché credeva che la motivazione psicologica valesse bene qualche carboidrato in più.

    Ora è abbastanza elementare che la pizza non sia proprio il massimo per chi pratica sport: abbonda di grassi e carboidrati. E, soprattutto, molto spesso è poco digeribile. Sono sostanzialmente 3 i fattori che determinano una pizza di qualità: il tipo di farina, il tipo di lievito, la durata di lievitazione. Anche se da poco è in corso una rivoluzione invisibile, la maggior parte delle pizzerie fa lievitare le palle di acqua e farina per poco tempo, via, via che le consuma. Per di più usa lievito di birra. Le pizze di qualità, invece, sono digeribili perché lievitate almeno 24 ore, utilizzando lievito madre e non quello di birra. Il lievito madre è un impasto di farina e acqua che si contamina spontaneamente con agenti provenienti dall’aria e dall’ambiente, ricco di fermenti lattici, che aiutano la digestione. Siccome è abbastanza complicato tenerlo in vita, perché ha bisogno di continue “rinfrescature” (aggiunte parziali di acqua e talvolta yogurt o miele) molti hanno sostituito quest’antico prodotto con il lievito di birra che nasce dalla fermentazione alcolica ed è generato industrialmente.

    Le pizze, ma anche i dolci lavorati con il lievito madre, oggi conoscono un nuovo fulgore, però solo i più raffinati pizzaioli e pasticceri lo utilizzano.
    Guardiola potrebbe rivedere il suo diktat se a Manchester trovasse un pizzaiolo che gli assicura farine di qualità macinate a pietra, lievitazioni di 3 giorni e lievito madre.

    Certo resterebbe un problema. Credete che si possa bere acqua con la pizza?
     

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