Gundogan, Lavezzi, Perotti e via alla corsa del mercato
In realtà sono molto più frequenti i casi opposti. Quelli dell'ansia da ultimo giorno. Maestra di programmazione, la Juve ha macchiato un'estate perfetta (Dybala, Mandzukic, Khedira, Zaza e Alex Sandro) pasticciando di tutto e di brutto quando s'è trovata in coda al casello degli acquisti. Hernanes e Lemina: il doppio lastminute bianconero non è proprio da milioni di "mi piace" in bacheca. E adesso che si studia l'occasione giusta per il centrocampista giusto, proprio Hernanes torna al centro dell'intrigo. Quello del brasiliano è problema tecnico e tattico, senza bisogno di aggiungere perché. È problema ambientale e familiare, perché ha lasciato moglie e figli dalle parti del Duomo, preferendo fare il pendolare in treno Milano-Torino. È problema economico, perché sembra già esagerata perfino la decina di milioni sborsata dalla Juve all'Inter (che pure era minusvalenza di bilancio). È un problema. Punto. Perchè solo liberandosi di Hernanes, Marotta può puntare a Gundogan senza mettere in pericolo i conti della società.
Ultimo giorno maledetto anche per la Roma. "Iturbe va, anzi resta": la retromarcia non passerà alla storia come modello di strategia. All'imbarco è stato spostato Ljaijc, e obiettivamente non sembra sia stata la scelta migliore. Quasi cinque mesi dopo, Iturbe non è diventato una stella incedibile, malgrado sia appena arrivata una stella cometa con scia di sterline a milioni, dalla Premier League.
Spiccioli di ricordi anche per il Napoli, che voleva Soriano. Frenesie da acqua alla gola, nei giorni più caldi e assetati dell'anno. Carte, clausole, commissioni e diritti d'immagine: di tutto un po', con il pittoresco Ferrero che in verità l'aveva venduto, ma dicendo che non voleva venderlo. Riassunto: un concorso di incomprensioni con De Laurentiis. Alla fine, rimanendo in sospeso chi era stato il protagonista di quel concorso, si vide Ferrero presenziare al concorso per Miss Italia. Che tanto è tutto un gioco, anche il calciomercato.
Intrighi, missioni impossibili e adescamenti clandestini. H24. Storicamente, c'è di tutto negli ultimi giorni di trattative. Mihajlovic e Balotelli: il patto in un abbraccio, segretamente ambientato in un autogrill dalle parti di Firenze. A occhio, la nuova unione tra SuperMario e il Milan sta durando quanto un pasto molto sbrigativo in autostrada: trancio di pizza, coca-cola e caffè. Menù completo, con lo sconto. Ma è già il momento di rimettersi seduti a tavola a mangiare e ragionare, visto come sta finendo l'aggiornamento Balotelli-Milan. C'è qualche bug da correggere. E par di capire che Raiola voglia già riportarlo a Liverpool, dove nessuno "never walk alone", ma qualcuno dovrà pure rimettere in strada il più grande ed effimero talento del calcio italiano. Intanto i primi "colpi" sono Boateng al Milan e Suso al Genoa. Scusate le virgolette su "colpi": forse è una malizia gratuita, ma ci sta. La Roma invece acchiappa Perotti, scrivendo l'anteprima per El Shaarawy figliol prodigo al Genoa. E nella notte dei botti di Capodanno, qualche petardo esplode ravvicinato sull'affollato balcone dei procuratori: Bonaventura va con Raiola e prolunga il contratto, Keita va con Calenda e se ne va dalla Lazio, il giovane Sensi va con Riso e diventa richiestissimo. Mah...
Tre, due, uno: cin-cin. Eccoci al 4 gennaio: pronti-via. C'è tempo fino all'1 febbraio, ma meglio non ridursi all'ultimo giorno. Quindi: keep calm and calciomercato!
Sandro Sabatini (giornalista Mediaset - Premium Sport)
Twitter: @Sabatini - Facebook: SandroSabatiniOfficial