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  • Gundogan, Lavezzi, Perotti e via alla corsa del mercato

    Gundogan, Lavezzi, Perotti e via alla corsa del mercato

    • Sandro Sabatini
    Non è obbligatorio fare tutto il primo giorno, ma non conviene ridursi all'ultimo: lo insegna la storia, del calciomercato. Passati i tempi in cui Galliani si vantava nell'attesa, alimentando i sogni dei tifosi per i "tre giorni del Condor" (cit. dello stesso Galliani). Altri tempi, anche cinematografici, visto che il film ispiratore è datato almeno quarant'anni fa. Bello ma vecchiotto. Adesso vanno di moda le serie. Ogni episodio di ogni giornata fa storia a sè. E c'è più gusto con imprevisti e colpi di scena. Esattamente undici mesi fa, ultime ore del calciomercato invernale 2015, Bonaventura era dell'Inter e Biabiany del Milan. Ora sono felici e contenti, nelle squadre rovesciate. Neanche "Quo Vado" avrebbe immaginato una trama così sbilenca, però gradevole per tutti. Dal cinema del calciomercato si può anche uscire tutti sorridenti. Di solito non succede, ma se succede che male c'è?

    In realtà sono molto più frequenti i casi opposti. Quelli dell'ansia da ultimo giorno. Maestra di programmazione, la Juve ha macchiato un'estate perfetta (Dybala, Mandzukic, Khedira, Zaza e Alex Sandro) pasticciando di tutto e di brutto quando s'è trovata in coda al casello degli acquisti. Hernanes e Lemina: il doppio lastminute bianconero non è proprio da milioni di "mi piace" in bacheca. E adesso che si studia l'occasione giusta per il centrocampista giusto, proprio Hernanes torna al centro dell'intrigo. Quello del brasiliano è problema tecnico e tattico, senza bisogno di aggiungere perché. È problema ambientale e familiare, perché ha lasciato moglie e figli dalle parti del Duomo, preferendo fare il pendolare in treno Milano-Torino. È problema economico, perché sembra già esagerata perfino la decina di milioni sborsata dalla Juve all'Inter (che pure era  minusvalenza di bilancio). È un problema. Punto. Perchè solo liberandosi di Hernanes, Marotta può puntare a Gundogan senza mettere in pericolo i conti della società.

    Ultimo giorno maledetto anche per la Roma. "Iturbe va, anzi resta": la retromarcia non passerà alla storia come modello di strategia. All'imbarco è stato spostato Ljaijc, e obiettivamente non sembra sia stata la scelta migliore. Quasi cinque mesi dopo, Iturbe non è diventato una stella incedibile, malgrado sia appena arrivata una stella cometa con scia di sterline a milioni, dalla Premier League.

    Spiccioli di ricordi anche per il Napoli, che voleva Soriano. Frenesie da acqua alla gola, nei giorni più caldi e assetati dell'anno. Carte, clausole, commissioni e diritti d'immagine: di tutto un po', con il pittoresco Ferrero che in verità l'aveva venduto, ma dicendo che non voleva venderlo. Riassunto: un concorso di incomprensioni con De Laurentiis. Alla fine, rimanendo in sospeso chi era stato il protagonista di quel concorso, si vide Ferrero presenziare al concorso per Miss Italia. Che tanto è tutto un gioco, anche il calciomercato.

    Intrighi, missioni impossibili e adescamenti clandestini. H24. Storicamente, c'è di tutto negli ultimi giorni di trattative. Mihajlovic e Balotelli: il patto in un abbraccio, segretamente ambientato in un autogrill dalle parti di Firenze. A occhio, la nuova unione tra SuperMario e il Milan sta durando quanto un pasto molto sbrigativo in autostrada: trancio di pizza, coca-cola e caffè. Menù completo, con lo sconto. Ma è già il momento di rimettersi seduti a tavola a mangiare e ragionare, visto come sta finendo l'aggiornamento Balotelli-Milan. C'è qualche bug da correggere. E par di capire che Raiola voglia già riportarlo a Liverpool, dove nessuno "never walk alone", ma qualcuno dovrà pure rimettere in strada il più grande ed effimero talento del calcio italiano.
    Intanto i primi "colpi" sono Boateng al Milan e Suso al Genoa. Scusate le virgolette su "colpi": forse è una malizia gratuita, ma ci sta. La Roma invece acchiappa Perotti, scrivendo l'anteprima per El Shaarawy figliol prodigo al Genoa. E nella notte dei botti di Capodanno, qualche petardo esplode ravvicinato sull'affollato balcone dei procuratori: Bonaventura va con Raiola e prolunga il contratto, Keita va con Calenda e se ne va dalla Lazio, il giovane Sensi va con Riso e diventa richiestissimo. Mah...

    Tre, due, uno: cin-cin. Eccoci al 4 gennaio: pronti-via. C'è tempo fino all'1 febbraio, ma meglio non ridursi all'ultimo giorno. Quindi: keep calm and calciomercato!

    Sandro Sabatini (giornalista Mediaset - Premium Sport)
    Twitter: @Sabatini  -  Facebook: SandroSabatiniOfficial

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