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  • Hellasmania: bisogna solo voltare pagina

    Hellasmania: bisogna solo voltare pagina

    Quella supponenza, addirittura presunzione, attribuita all'Hellas è sembrato un azzardo. Conoscendo Mandorlini non può esserci granchè di veritiero nei contenuti che hanno accompagnato i gialloblu. Semmai l'effetto del primo buio stagionale. Come dimenticandosi di quasi tre mesi altisonanti. Il derby? Rigenerante per chi lo vince non significa per forza l'esatto contrario nel caso del Verona. Che in serie A non è planato senza libretto delle istruzioni. Ora è il caso di tirarlo fuori.

    Due passaggi a vuoto, senza punti né gol. L'anno scorso era successo due volte, battute d'arresto a stretto giro nell'ambito di sei sconfitte complessive. Campionato diverso, però magari può voler dire qualcosa. Appannamento, calo fisiologico, ma qualche indicazione era emersa nel vedere il Verona non brillare contro squadre in difficoltà: pensiamo a Sassuolo e Livorno, battute in casa con una robusta dose di sofferenza. E lasciando da parte le contraddittorie gare col Parma e la Sampdoria. La verità è che il Bentegodi non era più abituato alle delusioni.

    Dunque la Fiorentina, con quella possibilità che hanno i gialloblu di fare punti contro qualcuno che è più avanti in classifica. Non è ancora accaduto. Ma a pensarci bene, contro i viola cominciò un percorso vincente per questo Hellas: l'operazione serie A in fase embrionale e un'amichevole terminata in parità, nel ritiro estivo dello scorso anno. Prendendo le misure a quella che sarebbe stata una certezza. Bene, ora il Verona non ha bisogno di ulteriori lezioni per stare tra i grandi.

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