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  • Hellasmania: gialloblù, fuoco alle polveri
Hellasmania: gialloblù, fuoco alle polveri

Hellasmania: gialloblù, fuoco alle polveri

Erano in pochi a credere che si potessero vivere a stretto giro altre vigilie simili. Di nuovo sotto la lente d'ingrandimento, un appeal crescente e miscela di buone sensazioni. Tutto quel che ruota attorno al Verona poche ore prima dell'immersione, convinti che a galla ci si possa stare eccome. In più il mercato da completare con un ritocco difensivo e Mandorlini che medita quale fisionomia dare a questa squadra. Preoccupazioni sì, ma figlie del carico di responsabilità positiva che finalmente grava sull'Hellas.

Dunque il Milan, in una sfida carica di significato. Non solo perché è il quarantennale di quel campionato in cui i rossoneri si videro sfilare il tricolore per lo sgambetto del Verona (5-3 al Bentegodi). L'ultima partita casalinga di serie A dei gialloblu, prima della discesa agli inferi, è stata proprio contro l'allora squadra di Ancelotti. Un 2-1 costruito in rimonta – segnò Pirlo allo scadere – che contribuì all'incredibile retrocessione, per un solo punto, dell'Hellas. E quella squadra composta anche da futuri campioni del mondo si sgretolò progressivamente.

Si ricomincia con un Luca Toni che ha il gol nel dna, valore aggiunto vero e proprio. Il colpo d'ala nella campagna acquisti veronese. Ma anche capofila di una truppa in cui a più di qualcuno è stata chiusa in faccia la porta della serie A: da Martinho a Cacia, passando per Cacciatore, Moras e altra gente. Il caso più eclatante riguarda Hallfredsson, che tre anni fa ha scelto di ricominciare accettando i bassifondi della Lega Pro. Questa riscossa è anche sua, ora non resta che rimettere l'abito della festa e inserirsi come si deve al tavolo dei grandi.

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