Stretta finale. Persa una colonna del centrocampo, non è il caso di bissare. Ancora una settimana per schiarirsi le idee. Ma nel caso di Emil Hallfredsson la tempistica non è giudice supremo per una sua permanenza a Verona. Meglio chiudere subito, però. L'islandese va in scadenza di contratto. Ci sarebbero poi altri mesi in cui perfezionare l'opera di convincimento, ma i ripensamenti sono dietro l'angolo e a quel punto per le casse gialloblu rimettersi in pari sarebbe troppo tardi.

Hallfredsson e un rendimento che lievita. Non ci sono dubbi, anche dopo la gagliarda notte di San Siro in cui è mancato (di pochissimo) soltanto il risultato. Inutile ricordare che l'islandese nel Verona ha passato momenti belli e criticità, dai tempi della Lega Pro. Ma piuttosto, ora porta i gradi del centrocampista affidabile con grande dimestichezza. Obbligando gente del calibro di Donati e Donadel a farsi da parte. E se la finestra estiva del mercato avrebbe potuto contemplare una sua partenza last-minute, adesso il Verona farà in modo che non ci siano colpi di scena.

Detto questo, bisogna anche attingere a nuove forze. Per fare numero, se non altro. Troppa gente con la valigia in mano – oppure già partita – ed ecco che il ventaglio di scelte a disposizione di Mandorlini deve inevitabilmente tenere conto di una variabile. Sono pochi quelli che accettano un ruolo di ripiego, l'esempio di Cacia è emblematico. Ma se l'ingrediente numero uno dell'Hellas è stata l'alchimia trovata subito dall'undici titolare, bisogna che la forbice con chi attende il proprio turno non sia così larga.