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  • Hellasmania: il bello deve ancora venire

    Hellasmania: il bello deve ancora venire

    Non sono facili entusiasmi. Nemmeno l'abuso di quella che può essere la legittima libertà di sognare. Ma avendola proprio sfondata, la porta della serie A, il Verona ci prende gusto. Intanto sembra già una macchina perfetta perché si muove con i sincronismi ideali, pensiamo solo ai margini di miglioramento. Magari il bello deve ancora venire.

    Era dal 1988 che non si vinceva all'esordio in massima serie. L'impatto migliore possibile, con gente che sembra masticare calcio di alto livello da una vita. Poi ci sono i segni tangibili del nuovo eroe gialloblu: non solo 110, Toni è andato oltre e ha strappato anche la lode, in fatto di numeri e gol dopo l'esordio boom con l'Hellas. Un conto sono i buoni propositi, anche se guarniti da una manciata di reti che addolciscono il prologo alla stagione. Altra storia è vedere un signore del gol sgobbare e rendere sontuoso il collettivo di Mandorlini. Si chiama sacrificio, quello che il bomber ha voluto evidenziare. Così ad occhio porterà il Verona lontano.

    Ora nella città eterna, dove Luca ha consumato una delle parentesi più brevi della sua carriera. Coltivando, con essa, anche un sogno tricolore nel 2010. L'asticella è da abbassare vorticosamente, ma siamo a livelli per cui sembra lecito pensare ad una crescita esponenziale, per Toni e questo Verona sfrontato il giusto. All'Olimpico, peraltro terreno dell'ultima partita della Nazionale cui già lo si accosta, avrà gli occhi puntati addosso. E un altro gol lo proietterebbe in cima alle attenzioni di Prandelli. Nuova vita anche in azzurro, dopo quattro anni sarebbe ora.

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