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  • Hellasmania: l'incognita Kean

    Hellasmania: l'incognita Kean

    • Nicola Corona
    Non è stata una gran serata quella di ieri per il Verona a San Siro. Una sconfitta netta per 3 a 0, dovuta ad una prestazione molto al di sotto delle attese. Troppo poco per la squadra di Pecchia, sovrastata da un Milan con più qualità ma anche con più motivazioni e voglia.

    E dire che ieri sera i gialloblù non sono scesi in campo con una formazione completamente rimaneggiata, almeno dal centrocampo in su. Se escludiamo Cerci e Pazzini (che però non era ancora al meglio dopo l'infortunio che lo ha lasciato fuori con la Spal), il Verona si è affidato ad alcuni dei suoi uomini migliori come il rientrante Bruno Zuculini, Romulo e Daniel Bessa. Nella ripresa è stato utilizzato anche Verde, che in quest'ultimo periodo è certamente tra i più continui ed efficaci. Nessuno di loro ha giocato una gran partita, ma c'è stato chi ha deluso ancor più le attese. Stiamo parlando di Moise Kean, ieri protagonista di una delle sue peggiori prestazioni viste fin qui con la maglia gialloblù.

    Kean contro il Milan ha davvero giocato una brutta gara. Non è riuscito quasi mai a tenere palla e quindi far alzare la squadra. Si è intestardito in duelli che non poteva vincere, andando a sfidare nell'uno contro uno avversari come Romagnoli e Bonucci, sempre pronti a raddoppiare su di lui. In qualche occasione ha pure peccato di egoismo, provando delle conclusioni improbabili invece di scaricare palla sui compagni meglio posizionati. Insomma, una prestazione più dannosa che utile per un Verona apparso nel suo complesso in difficoltà.

    Certo, con queste affermazioni non vogliamo di  certo imputare la sconfitta di ieri solo al giovane Kean. In fondo stiamo parlando di un ragazzo del 2000, giovanissimo e con poca esperienza a questi livelli. Giocare male ci sta ed è capitato a tutti, tanto più in una gara dove è l'intera squadra a non girare bene. Ma l'impressione è che in questo momento Kean sia stato un po' abbandonato a sè stesso, titolare in una squadra dove mancano i punti di riferimento a cui appoggiarsi.

    Lo si vede anche da come gioca. Una propensione continua per la giocata esteticamente bella ma spesso poco efficace. Dribbling e contro-dribbling senza arrivare quasi mai alla conclusione, o comunque senza riuscire ad essere pericoloso. Tanto talento ma poca aggressività nell'attaccare lo spazio e nel cercare la porta. Insomma, in questo momento Kean è un'incognita. Le qualità ci sono e a tratti si vedono, ma difficilmente risultano utili nel corso della partita.

    E questo è un aspetto che riguarda anche altri giocatori della rosa come Bessa ed in parte anche Verde. Tanta tecnica, buona qualità e giocate di "fino", ma nel complesso poca consistenza. Il problema è che il Verona ha una classifica per cui non è più possibile stare a "bizantineggiare" con il pallone tra i piedi. Servono gol, servono punti, servono fatti. L'allenatore in questo senso deve assolutamente farsi sentire.

    Perchè essere "belli da vedere" va bene e può essere pure un piacere, ma senza l'efficacia rischia di essere tutto inutile e il Verona, in questo momento della stagione, ha bisogno soprattutto di quella. 

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