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Hellasmania: materiale buono verso l'Europa

Hellasmania: materiale buono verso l'Europa

Una sterzata come si deve. Il Verona è miniera di sorprese anche in questo. Vada come deve andare, questo finale che, nel peggiore dei casi, avrà comunque visto i gialloblu avvicinarsi molto seriamente all'Europa. Riecco la macchina da gol che, prima di Natale, in casa sbriciolava gli avversari. Soltanto che mesi fa non si poteva ancora parlare di obiettivi. Un po' perché qualcuno pensava che portasse male, con l'analogia della retrocessione di dodici anni fa.

Giusto per dirne una: col Catania Mandorlini ha cambiato più di mezza difesa, ricavandone le migliori indicazioni. Se uno come Agostini – che quanto ad esperienza è secondo solo a Luca Toni – ammette la necessità di essere utile anche dalla panchina con Albertazzi sempre più padrone del ruolo, vuol dire che la miscela è di tutto rispetto. Marques sta prendendo dimestichezza col nostro calcio, anche Pillud in qualche maniera può concludere questo campionato come un giocatore davvero pronto. Morale: il Verona fino a qualche settimana fa non convinceva granché all'infuori dell'undici titolare, ora è un insieme che funziona.

Mica finita: ci sono Sala e Marquinho, Donadel e Gomez. Giocatori che hanno storie diverse, e magari molte incognite al momento di affidare loro una maglia. Marquinho, ad esempio, dopo l'equivoco sulla posizione in campo, ha ritrovato sé stesso. Sprigionando il proprio valore. Letale come lo voleva il Verona. Come dev'essere questo Hellas, nei prossimo 270 minuti per guarnire un dolcissimo sogno.
 

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