Come se il tempo non fosse mai passato. Ci si ricongiunge a quel 18 maggio che è valso il ritorno nell'élite del calcio per guardare dritto negli occhi il prossimo campionato. Volontà certificata da un Hellas abituato a gettare la maschera. Da mercoledì, ad ogni, modo, i gialloblu sono entrati in una dimensione nuova.

25 volte in serie A, a ben guardare non sono numeri da capogiro in una storia ultracentenaria. Ma nemmeno una presenza discreta, quella del Verona ai massimi livelli: lo scudetto, le partecipazioni europee, momenti che si fanno ricordare non solo all'interno dei confini scaligeri. Sulla stessa falsariga, anche stavolta si vuole impressionare la platea. Toni e Gonzalez, Cirigliano e Donati, Sapunaru più tanto altro materiale buono in arrivo. Il Bentegodi è come sempre pronto a ribollire, anche se ci vorrà del tempo prima di potergli regalare qualcosa dal vivo. Intanto ci si gode l'ariete ex Fiorentina che ricalca i sogni di tutto l'ambiente: quando lui, dieci anni fa, abbandonava la provincia pallonara per conquistare anche la Nazionale a suon di gol, era l'Hellas a scendere fino quasi a cadere nel vuoto. Ora le strade si incontrano e Toni vuole ancora dire la sua.

Partenza per il ritiro montanaro – il Verona è la squadra che più di tutte le altre si allena a nord della penisola – da domenica 21 il via alle amichevoli. Come l'anno scorso, c'è subito in scaletta una partita con il Sudtirol. Chissà che non porti bene avendo fatto da apripista ad una cavalcata verso la promozione.