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  • Hellasmania: qualche contraddizione, ma conta salvarsi

    Hellasmania: qualche contraddizione, ma conta salvarsi

    • Adriano Ancona

    Congiunture buone e molto altro. Ma l'impresa di San Siro – in certe condizioni è proprio da considerarsi tale – non è solo il remake di quanto fatto in novembre contro l'Inter. Il Verona va a cercarsele, le sue fortune. E ora vuole assolutamente chiudere il cerchio sul discorso salvezza, in una stagione più contraddittoria che mai. Vorrà pur dire qualcosa, se l'Hellas segna come nessun altra squadra con i giocatori entrati dalla panchina.

    Gialloblu rivoltati più volte quest'anno, perché tanti sono gli uomini che – nel corso dei mesi – sembravano dover prendere per mano il Verona. La continua staffetta, tanto per dire, tra Agostini e Brivio a sinistra ne è una dimostrazione. Si è andati a fiammate: eclatante il caso di Nico Lopez (potrà anche subentrare sempre, basta che faccia gol...) ma si potrebbe parlare, seppur in minima parte, anche di Sala e Valoti. Intanto domenica  mancherà Rafa Marquez, forse l'emblema di questo Verona incompiuto, proprio contro l'avversario dal quale, all'andata, si beccarono sei gol. Non è che fosse solo un malanno di stagione, semmai un vizio capitale.

    Adesso, con un Napoli incombente, ecco la mossa che proprio nell'ambiente partenopeo apprezzano. Perché ricalca l'entusiasmo che si conviene in questi casi: esporsi direttamente all'affetto del pubblico, con l'apertura del Bentegodi giovedì scorso e un allenamento andato in scena allo stadio davanti a 1.500 persone. Il Verona conferma il feeling con la sua gente: questa, è bene non dimenticarlo, rimane sempre la base di tutto.
     


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