Tre sconfitte consecutive come solo a fine novembre. Ma niente a che vedere con allora, l'anticamera di una crisi guarnita dall'eliminazione in Coppa Italia. Questa è una fase transitoria in cui appare lecito concedere al Verona l'alibi dell'assestamento. A 32 punti resta tutto un belvedere. Adesso si guarderà negli occhi Alberto Malesani, non uno qualsiasi. Veronese purosangue anche se profeta in patria non lo è mai stato, come allenatore. Il Sassuolo lo chiama per risanare la situazione proprio nella settimana dell'incrocio con l'Hellas. Che, peraltro, Malesani trova per la prima volta da avversario dopo quel biennio gialloblu.

Non c'è due senza tre, verrebbe da dire pensando ad un Verona che incontra ancora una squadra reduce dal cambio di allenatore. Dopo il Chievo nel derby è stata la volta del Milan, ora il Sassuolo. Se nei due casi precedenti i gialloblu hanno fatalmente pagato dazio, bisognerà confidare su un vecchio amico per invertire questa pericolosa tendenza. E tornare soprattutto a mietere punti.

Poi viene il mercato, quello che nel momento in cui scriviamo – a 48 ore dalla conclusione ufficiale – non ha ancora visto il Verona intervenire. Su Marquinho sono sorte alcune complicazioni, ma il brasiliano dovrebbe comunque arrivare in riva all'Adige. Ceduti finora Rubin, Ragatzu e Bianchetti cui si aggiungerà Longo, con Laner probabilmente in partenza, l'infortunio di Maietta non è così grave da suggerire dei correttivi per la difesa. Bisogna solo che la truppa di Mandorlini torni a viaggiare con il pilota automatico.