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  • Hellasmania: si salvi almeno la dignità ora

    Hellasmania: si salvi almeno la dignità ora

    E' stata tutta un illusione? Le prestazioni avute prima dello strafalcione di Udine erano solo
    una piccola oasi nel deserto? Queste sono le prime domande che ad un tifoso gialloblù passano per la mente dopo questa brutta, a tratti sconcertante sconfitta. Le partite giocate contro l'Inter e contro il Chievo sembrano un lontano ricordo, un miraggio di una squadra che si è completamente ridimensionata in poche giornate. L'entusiasmo era alle stelle, la condizione fisica pure, almeno così si vociferava, e alle parole sono seguiti fatti opposti. A questo punto, con un piede e mezzo in serie B, doveroso cercare di capire cosa sia successo a questa squadra alla luce di questa partita contro la Samp.

    Delneri ieri sembra essere, forse per la prima volta, avere le sue colpe. Sia chiaro, i giocatori sono quelli che poi vanno in campo e l'ultima parola l'hanno sempre e comunque loro, ma è anche giusto sottolineare alcune scelte sbagliate dell'allenatore, come in questo caso. Prima su tutti quella di Fares, che non è praticamente mai entrato in partita ed ha confezionato appena mezzora scarsa di gioco, nella quale non ha fatto pressoché nulla di positivo, combinando un disastro quando perde palla da ultimo uomo su un lancio di Lazaros: la sua peggior prestazione senza dubbio. Con lui però c'è stato ancora una volta un reparto difensivo davvero imbarazzante, che ha dimostrato ancora una volta tutte le lacune tecniche e organizzative dei suoi uomini. L'altra scelta discutibile è stata comunque quella di Rebic in attacco, che si giocava il ballottaggio con Gomez. Il neo-acquisto è sembrato poco lucido e preciso quando era chiamato a produrre giocate buone per Toni e Siligardi, non rendendosi particolarmente pericoloso per la difesa blucerchiata: forse poteva essere schierato a partita già in corso, anche alla luce del rientro dall'infortunio della settimana scorsa. Queste sono le scelte che non hanno convinto di più, ma come detto in precedenza, sono i giocatori quelli ad andare in campo e ad avere l'ultima parola sulla partita ed è per questo che la colpa principale ricade inevitabilmente su di loro. Questo perchè la prestazione degli undici è stata davvero imbarazzante, travolti da una squadra che in questo momento poteva essere affrontata sicuramente a viso aperto, forti anche di giocare in casa. Non è accaduto nulla di tutto ciò: come detto la difesa è stata imbarazzante, il centrocampo si è fatto surclassare da quello avversario e l'attacco non ha prodotto praticamente nulla di veramente pericoloso.

    La cosa che più fa male ai tifosi è l'atteggiamento dimostrato dai giocatori, che aveva tutto fuorché voglia di lottare come si era detto in settimana. Il calo psicologico di cui si era parlato la scorsa volta dopo la partita con l'Udinese, si è trasformato in un tracollo sin dai primi minuti di gioco, annullando quasi subito le speranze per un esito positivo del match. Quello che fa più male ai tifosi infatti è proprio questo: la mancanza di voglia di lottare anche sempre e comunque, soprattutto alla luce di quanto gli stessi giocatori hanno dichiarato in settimana prima della partita. Come si era detto appunto nello scorso editoriale, alle parole bisogna far seguire i fatti, perchè questi tifosi si meritano una squadra che se anche perde, deve dimostrare ciò che loro dimostrano sugli spalti. Così però proprio non va. Ora, anche se la serie B è veramente ad un passo e sembra quasi realtà, si salvi almeno l'onore sul rettangolo di gioco, non solo per la squadra e la società, ma per una città intera.

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