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  • Hellasmania: una notte da sogno

    Hellasmania: una notte da sogno

    Quella di ieri è stata una di quelle notte da non dimenticare; come in un sogno di una notte di mezza estate, citando il poeta William Shakespeare, nella quale risplendono le stelle più chiare e tra tutte si può ammirare quella più grande che maestosamente, primeggia sulle altre. Ebbena ieri sera il cielo di Verona ha preso le sembianze di un rettangolo di gioco, nel quale le stelle della Juventus hanno dovuto cedere la loro forza alla presenza di una sola stella, che ha brillato sopra tutte le altre: stiamo parlando di Luca Toni. Sì perchè ieri è stata la sua serata, con l'addio al calcio giocato che farà mancare non solo all'Hellas ma a tutta l'Italia un giocatore che ha fatto la storia dell'ultimo quindicennio calcistico, con il culmine al mondiale di Germania 2006. Il sogno della serata era quello di vedere Toni segnare il suo ultimo gol della sua carriera, nella quale ha totalizzato ben 659 presenze e realizzato 306 gol con squadre di club, mentre 46 presenze e 16 reti con la maglia della Nazionale italiana (5 sono i titoli di capocannoniere vinti tra Serie B, serie A Bundesliga e Coppa Uefa), e così magicamente è stato.

    La partita è stata di quelle più belle giocate in questo campionato dall'Hellas Verona. La posta in gioco per i gialloblù era tutta racchiusa nell'onore di una squadra e di una città intera, che non ci stava nè ad essere la vittima sacrificale giornaliera, nè a rovinare una serata storica per questo club e per Toni in generale. I giocatori lo sapevano bene e si sono dimostrati impeccabili già dai primi minuti della partita. L'Hellas ha subito imposto il suo gioco, proponendo una manovra offensiva che ha impedito alla Juventus di avanzare troppo e schiacciare la squadra in difesa; i cross in area avversaria sono arrivati numerosi per tutto il primo tempo, anche se per una buona parte della frazione di gioco la retroguardia juventina ha retto bene. Al 40' però la svolta, una di quelle che si ricorderà per sempre: Alex Sandro stende Pisano in area e l'arbitro assegna il calcio di rigore. I dubbi su chi lo batterà non esistono e Luca Toni così centra il suo ultimo gol in carriera scegliendo un modo anche delizioso per farlo, da vero campione qual'è: il cucchiaio. Dopo l'intervallo la Juventus non sembra essere tornata in partita e così il Verona può tornare a far male. Al 9' minuto infatti arriva il raddoppio: contropiede di Ionita, che offre un assist d'oro a Viviani, il quale freddo e cinico batte Neto sotto l'incrocio. Il Bentegodi è in tribudio e lo sarà per tutta la serata visto che la Juventus non riesce più a reagire se non con il gol della bandiera alla fine di Dybala. 

    Se bisogna trovare un aspetto negativo in una serata splendida come questa è sicuramente il rammarico. Quel sentimento che è nato troppe volte durante questa stagione, in concomitanza con le belle vittorie di questo Verona contro le "grandi" e le sconfitte di fronte ai diretti avversari di più portata. C'è stato un grande rammarico in fondo ad ogni cuore gialloblù ieri perchè vedere una squadra retrocessa che vince in questo modo fa sospirare non poco. "Peccato" sembra essere il modo di dire più comune ora, ma forse la forza per diventare più forti sta proprio in questo. Durante questa brutta stagione si è capito che le potenzialità ci sono e che se i punti fermi di questa formazione rimarranno anche l'anno prossimo si potrà formare un gruppo ancora più solido e competente. Si è imparato anche che le sfide contro le dirette avversarie sono tante ed ognuna deve essere giocata al meglio, senza mai abbassare la guardia e che la stessa grinta che si mostra durante quelle partite che sembrano impossibili, può e deve essere applicate anche per tutte le altre. Bisogna realizzare quel sogno che si è vissuto nella notte di ieri in tutte quelle volte che l'Hellas scende in campo, senza mai arrendersi, perchè solo così si tornerà ai massimi livelli e solo cì si tornerà grandi.

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