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  • Hernanes, Pastore & co:| Infliltrati speciali

    Hernanes, Pastore & co:| Infliltrati speciali

    Hernanes, detto il Profeta, ha preso in mano la Lazio: due gol e tre assist che hanno trascinato nonno Reja, l’allenatore più anziano della serie A, sino al primo posto in classifica. Edinson Cavani, detto El Matador, è la speranza del Napoli: sei reti in campionato, le stesse di Eto’o, altre tre in Europa League (compresi i preliminari). Javier Matias Pastore, detto El Flaco, il soprannome di Menotti, le accelerazioni improvvise e letali di Kakà, alimenta il sogno di Palermo. Tre sudamericani, tre campioni. Tre giocatori che promettono di stravolgere gli equilibri e infilarsi nella lotta per lo scudetto, di solito riservata a Inter e Milan, Roma e Juve. Uno di loro potrebbe anche far saltare il banco. Non è probabile, ma è possibile. L’anno dopo il Mondiale, di solito, riserva sorprese e ribalta i pronostici. Chi avrebbe scommesso un euro sulla Lazio capolista all’alba dell’ottava giornata? L’anno scorso i biancocelesti si sono aritmeticamente salvati a due turni dalla fine, adesso hanno due punti di vantaggio su Inter e Milan, vengono da tre vittorie consecutive e hanno perso soltanto in casa della Sampdoria alla

    prima giornata. Hernanes è l’uomo in più. Lo voleva il Milan, lo ha seguito l’Inter, lo ha preso Lotito, pagandolo 13 milioni e mezzo di euro dopo aver ceduto Kolarov al Manchester City per 18 milioni. Un affarone. Il brasiliano che ha fatto felice l’altra metà di Roma vive per il calcio e in campo non dà punti di riferimento: dribbling, tiro, senso della posizione. E il meglio, come ama ripetere ogni volta che parla, lo deve ancora far vedere. La Lazio lo ha comprato pensando fosse un regista alla Pirlo e invece Reja lo ha sistemato dietro Floccari, concedendogli libertà di pensiero e di azione all’interno di un meccanismo ben collaudato. Cavani è l’oro di Napoli. De Laurentiis ha investito 5 milioni per il prestito, altri 12 pagabili in 4 anni per riscattarlo. Un’operazione che doveva fare l’Inter (per sostituire Balotelli) e invece è riuscita al produttore-presidente. Che il giovane uruguaiano (23 anni) fosse un campione si era capito al Mondiale sudafricano. Cavani è la punta centrale degli azzurri, l’unica considerando che Quagliarella è andato alla Juventus e Lucarelli si è rotto un ginocchio e resterà fuori altri cinque mesi. Con Hamsik e Lavezzi (che gli ha regalato la maglia numero 7) forma un tridente spettacolare e letale, soprattutto nelle ripartenze. Forse è per questo motivo che i partenopei, almeno sino adesso, hanno ottenuto i risultati migliori
    in trasferta (8 punti su 12). Ma Mazzarri sta lavorando per conquistare anche il San Paolo. Serve tempo. Lo 0-0 con il Liverpool è la conferma che i meccanismi vanno perfezionati. L’appuntamento con il Milan, lunedì sera, potrebbe essere l’occasione per fare il salto di qualità. Il Napoli è quarto e se dovesse vincere sorpasserebbe i rossoneri, diventando almeno terzo. La squadra è giovane e di prospettiva: chiederle di più oggi sarebbe inutile e
    dannoso. Però occhio alle sorprese. Con un Cavani così, Napoli può volare. Intanto De Laurentiis fa i conti: l’uruguaiano, già adesso, vale il doppio di quanto costerà (17 milioni). Non è Maradona, ma i napoletani, dopo anni di purgatorio, lo amano alla follia. Pastore ha 21 anni e un talento infinito. Ancelotti lo aveva suggerito al Milan, il d.s. Corvino aveva pensato di regalarlo alla Fiorentina, la coppia Zamparini-Sabatini lo ha preso senza pensarci nell’estate 2009 versando all’Huracan appena 5 milioni e 700 mila euro. Ora vale dieci volte tanto, ma il presidente ha promesso ai suoi tifosi che non lo venderà. Staremo a vedere. Intanto cerca di blindarlo con un nuovo contratto sino al 2015. Delio Rossi è stato decisivo nella maturazione di questo giovane talento che ha già raccolto cinque presenze in nazionale e che, nel Palermo, in questo avvio di stagione, ha segnato 6 reti (4 in campionato e due in Europa League). Tutti, tra i rosanero, sono soggetti alla legge del turnover tratte Pastore: sempre presente, sempre efficace. Espulso con il Cska Mosca, cercherà il riscatto a Udine in attesa della sfida alla Lazio e a Hernanes. Il Barcellona lo tenta, l’Inter lo segue. Lui, per adesso, vuole diventare grande nell’isola del sole.


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