Calciomercato.com

  • Higuain come Baggio, è il mercato...

    Higuain come Baggio, è il mercato...

    • Luca Borioni
    Pensi a Higuain con la maglia della Juventus e immagini lo strappo affettivo che l’attaccante argentino del Napoli si lascerà (eventualmente) alle spalle. Sono in ballo tanti milioni, ma anche tanti sentimenti: non è mai scontato, aldilà del potere dei soldi, spostare un giocatore simbolo di una big alla big rivale. Nel caso del Pipita si romperebbe (si è già rotto) un intenso legame passionale. Parliamo del “centravanti più forte del mondo”, quello che segna gol da ogni posizione e in ogni modo, l'argentino erede di un altro argentino che ha spinto il Napoli e i suoi tifosi molto in alto, sulla scia della Juventus. Senza però riuscire a volare oltre.

    Ed è proprio da qui che parte il calcolo professionale, il ragionamento sulle prospettive professionali che cozza con l’essenza del tifo, con la partecipazione emozionale che da sempre sostiene le fortune di questo sport. Come quando segna uno dei suoi gol, Higuain sorprende tutti e lascia il segno. Sarà gestibile il peso di un’azione tanto temeraria? La domanda è attuale. Sia per la Juve che nel caso investirebbe ai limiti della sostenibilità di bilancio, sia per l’attaccante che staccherebbe metaforicamente una spina per attaccarne un’altra.

    Certo, è difficile paragonare la lucida determinazione di Higuain alla confusa accettazione di un Roberto Baggio, protagonista di un altro storico “sgarbo” tra rivali. Era l’estate  del 1990. Poco prima la doppia finale di Coppa Uefa aveva messo di fronte proprio la Fiorentina di Baggio alla Juventus. Successo dei bianconeri e sfottò dalla curva dei tifosi bianconeri per l’imminente passaggio dell’idolo viola alla corte degli avversari storici. La notizia era già di dominio pubblico. Altri tempi, quelli. La volontà dei club contava più dei desideri dei giocatori: Baggio si tolse la sciarpa bianconera dal collo al termine della presentazione a Torino. Raccolse invece quella viola uscendo dal campo dopo il match di campionato contro la sua ex squadra, nel quale aveva anche rifiutato di calciare un rigore contro il portiere viola Mareggini. Nei giorni delle voci di mercato, i tifosi a Firenze scesero in piazza bloccando la città e arrivando minacciosi sotto l’abitazione dei Pontello, allora proprietari del club. Poi Baggio finì per adeguarsi, lasciando dolci ricordi anche in maglia Juve sostenuti da prodezze ad altissimo coefficiente di classe, pur senza entrare nell’olimpo dei campioni più amati e infine andandosene senza reciproci rimpianti, nei giorni della rivelazione dell’astro Del Piero.

    Oggi il contesto è cambiato. Higuain del resto non è tipo da troppe delicatezze, come quando manda con un gesto secco a quel paese i compagni per un passaggio sbagliato oppure l’arbitro per un affronto regolamentare… Ha gambe solide che esprimono potenza pura, ha un talento incontenibile e sete di vittorie. Oltre a un fratello manager cui ha affidato il compito di creare le premesse per il grande addio. Baggio aveva Caliendo, il decano dei procuratori sportivi, il primo dell'era "moderna", quello che indicò la via. Cambiar maglia, vestire quella dei rivali, si può. Lo fece con disinvoltura anche il portoghese Luis Figo cancellando il Barcellona e la filosofia catalana per lo strapotere più istituzionale del Real Madrid. Lo fece anche lo scozzese Mo Johnstone quando, tornando in Scozia dopo l’esperienza al Nantes, annullò l’appartenenza cattolica e la maglia del Celtic abbracciando la causa dei Rangers e la matrice protestante.

    Lo ha appena fatto anche Miralem Pjanic che ha chiuso con la Roma per passare alla Juventus aggressiva e spavalda di questo mercato, ma bisogna constatare come dietro all’affare ci siano due club non più divisi da un’aspra rivalità e invece schierati su posizioni politiche condivise (piaccia o no alle curve). Diverso il caso di Higuain. Non si può certo affermare che De Laurentiis sia un alleato di Andrea Agnelli. Ma queste sono le leggi di (calcio)mercato. Potere e vulnerabilità della clausola rescissoria, equazione della moderna filosofia secondo cui “tutto ha un prezzo”.  

    @lucaborioni

    Altre Notizie